Lo hanno deciso i giudici al termine dell’udienza di questa mattina. Disposto il divieto di espatrio fino all’8 ottobre
TEL AVIV. C’è la conferma ufficiale: al termine dell’udienza di questa mattina è stato scarcerato Khaled El Qaisi, il ricercatore italo palestinese arrestato dalle autorità israeliane al valico di frontiera di ‘Allenby’ lo scorso 31 agosto.
Lo ha deciso un tribunale di Rishon le Tzion ma a condizione che per sette giorni resti a disposizione delle autorità e lasci il passaporto in consegna. Come riferisce l’Ansa, El Qaisi andrà a Betlemme, in Cisgiordania, la città dove era in vacanza con la sua famiglia prima dell’arresto.
“È una notizia che conforta – si legge nella nota pubblicata sulla pagina Facebook del comitato Free Khaled – anche se permane uno stato di limitazione della libertà con indagini ancora in corso. I giudici hanno infatti disposto il divieto di espatrio fino all’8 ottobre e l’obbligo per Khaled di rimanere a disposizione delle autorità.
Daremo aggiornamenti sulle sue condizioni e sui dettagli del rilascio una volta stabilito un contatto diretto con lui. In questo contesto, il comitato per la liberazione di Khaled e la sua famiglia restano vigili su una situazione ancora molto delicata, fino alla sua piena e definitiva soluzione”.
Un caso che anche in Molise sta creando tanta apprensione, a seguito degli appelli lanciati dalla moglie Francesca, di Campobasso.
Come noto, al momento dell’arresto si trovava con sua moglie e suo figlio di 4 anni. I tre stavano per tornare a Roma, dove abitano, ma al ponte di Allenby, uno dei valichi di frontiera con la Giordania, erano stati fermati e il ricercatore era stato ammanettato. Inizialmente non gli era stato permesso di vedere un avvocato e per tutta la sua permanenza in carcere le autorità non gli hanno comunicato le accuse per cui era stato arrestato.