Si arriva alla sosta di ottobre con il Milan nuovo capolista, ottime vittorie per Juve e Lazio e crisi sempre più nera per la Salernitana


di Matteo Mongiello

ROMA. Si arriva alla sosta di ottobre con il Milan nuovo capolista che vince a Genova una partita dal finale folle e approfitta del pareggio dei cugini a San Siro con il Bologna; ottime vittorie per Juventus e Lazio, colpo esterno della Fiorentina a Napoli e della Roma a Cagliari, sempre più in crisi nera come la Salernitana, uscita sconfitta dalla sfida al Monza.

TOP

L’HA PARATA GIROUD. L’immagine di Olivier Giroud con la maglia di Mike Maignan che si dirige verso la propria porta, per difendere il vantaggio nei minuti finali nella sfida al Genoa, è indiscutibilmente il tormentone del Weekend, tanto da diventare base meme anche del sito ufficiale dei rossoneri, che hanno deciso di aggiungere il francese nella lista dei portieri presenti in rosa e di mettere in vendita la sua numero 9 versione estremo difensore. Il già ampiamente amato bomber, eroe dell’ultimo scudetto, si è dimostrato decisivo anche nella sua area, riuscendo a sventare con un uscita l’offensiva dei grifoni, salvando il vantaggio targato Pulisic -non senza polemiche per un presunto tocco di mano- e regalando la testa della classifica ai suoi, oltre a una serata che lui e tutto il mondo Milan difficilmente dimenticherà.

IL MONZA DEGLI ITALIANI. I dodici punti e il settimo posto, a ridosso della zona Europa, basterebbero per raccontare quanto di buono è stato messo in campo dagli uomini di Raffaele Palladino in questo avvio di campionato, ma se volessimo soffermarci sull’ossatura tecnica e tattica della rosa non possiamo fare a meno di osservare il numero di italiani in rosa, oramai a un passo dalla chiamata in nazionale. Nella vittoria dei Brianzoli con la Salernitana, i protagonisti indiscussi sono Michele Di Gregorio – garanzia del nostro campionato e con una media di parate molto elevata-, Samuel Vignato, baby fenomeno all’esordio da titolare e in rete dopo appena venti minuti, e ‘El Flaco’ Andrea Colpani , già brillante nelle ultime partite dello scorso anno e definitivamente ‘esploso’ in questa con già quattro reti all’attivo, tutti perfettamente messi in campo da un allenatore che continua a stupire e già accostato alle grandi della Serie A.

FIORENTINA DA CHAMPIONS. Trovare una vera e propria identità alla squadra di un allenatore che ha schierato centosedici formazioni diverse in centosedici gare non è per nulla facile, ma l’unica certezza su cui si fonda la nuova Fiorentina di Vincenzo Italiano è che nella corsa alla Champions ci sono anche i toscani, soprattutto dopo la grandissima vittoria al ‘Maradona’ con i campioni d’Italia uscenti. L’anima dei viola è rappresentata dai suoi uomini più caratteristici, coloro ai quali il tecnico di origine tedesca non può rinunciare, come Jack Bonaventura – autore di quattro gol e due assist nelle prime otto- e Nico Gonzalez – suoi cinque dei diciotto gol che fanno della Fiorentina la terza forza offensiva-, oltre alle parate di un ritrovato Pietro Terracciano, ampiamente motivato dalla competizione interna creatasi dall’arrivo di Christensen, che lasceranno i gigliati almeno per le prossime due settimane nelle zone nobili della classifica.

FLOP

IL TROPPO (BELLO) STORPIA. I primi quindici minuti dell’anticipo del sabato a San Siro tra Inter e Bologna sembravano garantire alla squadra di Inzaghi un pomeriggio tranquillo con tre punti agevolmente in ‘cascina’, ma il doppio vantaggio targato Acerbi-Lautaro -autore di un supergol, il decimo in campionato- ha solamente portato i nerazzurri ad abbassare la guardia e a lasciarsi rimontare da un Bologna bravissimo ad approfittare delle due ingenuità concesse. Ad accorciare le distanze ci ha pensato Orsolini dal dischetto, dopo un fallo ingenuo proprio del capitano Lautaro Martinez, e a riportare in equilibrio il match è bastata un accelerazione di Zirkzee in apertura di ripresa, complice una disattenzione del terzetto difensivo che ha lasciato libero di concludere dal limite l’olandese, e di permettere al Bologna di fermare un’altra grande dopo Juventus e Napoli, spedendo al secondo posto un Inter a tratti fin troppo vanitosa.

UN VERONA INGOLFATO. La salvezza agguantata nel playout di giugno con lo Spezia e l’inizio da sei punti su sei disponibili, battendo anche la Roma, hanno portato il Verona del neo tecnico Marco Baroni ad essere presa in considerazione come piacevole sorpresa della nuova stagione, ma il Blackout conseguente – due punti nelle successive sei-  ha riportato ‘gli scheletri nell’armadio’ veronese, ora a quattro punti dalla zona rossa. A Frosinone è arrivata la terza sconfitta nelle ultime quattro e il poco utile gol di Milan Djuric allo scadere ha evitato ai veneti di chiudere per la quinta volta consecutiva a reti bianche un match, nonostante il bagaglio offensivo dei gialloblu presenti, oltre al già citato Djuric, attaccanti come Bonazzoli- alla ricerca di riscatto dopo la stagione passata in panchina a Salerno- e Ngonge, eroe della salvezza e in affanno dopo le ottime prime due prestazioni, che insieme a Lazovic e Saponara dovranno lavorare in questa sosta per costruire quei legami utili per poter vivere una stagione in tranquillità dopo la turbolenta scorsa annata.