“Il Molise mi è familiare”, ha raccontato il cantautore campano: l’amicizia con Elio Germano e la ‘passione’ per “i vuoti che possono diventare risorse”


ISERNIA. Vinicio Capossela non vede l’ora di arrivare a Isernia. Raccontando all’Ansa il suo prossimo concerto del 2 novembre, ha detto: “Ho suonato anni fa a Campobasso e in altri luoghi della regione, ma è la prima volta che suoniamo a Isernia e sono felice del fatto che finalmente abbiamo una data in questa città”.

Un Molise che “mi è familiare”, ha detto il cantautore campano: “A parte per l’amicizia con Elio Germano, io sono veramente contento di andare”.

Una regione piccola, con pochi abitanti, che però proprio per queste caratteristiche affascina Capossela. “Amo moltissimo le aree interne e i buchi demografici. Sono convinto che il vuoto può essere una risorsa, a patto che non lo si trasformi in degrado”. Del resto, il cantautore è nato e cresciuto in una terra molto simile. “Sono situazioni che conosco molto bene perché non sono cresciuto in Irpinia però ci sono andato da adulto, prendendo una casa in un paese quasi abbandonato, proprio perché questo essere un po’ fuori dalla storia pone anche un po’ al riparo della storia e io personalmente ne ho tratto giovamento e ho scoperto che anche nel piccolo si cela il gigantesco, ma a patto di dargli tempo”.

Capossela infine ha tessuto una lode proprio per i paesaggi e gli elementi naturalistici del Molise: “Nei luoghi di rarefazione demografica c’è una dimensione completamente diversa a livello temporale e spesso un contatto più aperto con gli elementi naturali, penso ad esempio al cielo. Puoi fermarti davanti a grandi bui e grandi silenzi e questi sono proprio i luoghi dove l’assedio della contemporaneità e la dittatura dell’attualità cessano e ci si pone in contatto con un tempo molto diverso che è il tempo della civiltà della terra. È proprio un mondo altro”.