L’ipotesi teorizzata nell’ambito di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience e guidato dall’Osservatorio Reale del Belgio


Prima la polvere di meteorite, poi l’inverno globale lungo almeno 15 anni. Queste le cause che avrebbero portato verosimilmente all’estinzione dei giganti dinosauri.

Più recisamente, piccolissimi detriti di silicati rimasti sospesi nell’atmosfera e provenienti dall’impatto con il meteorite di Chicxulub avrebbero determinato temperature bassissime prolungate andando ad incidere sui processi di fotosintesi per circa 2 anni. Queste le risultanze dello studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, guidato dall’Osservatorio Reale del Belgio e rilanciato oggi dall’Ansa.

I ricercatori, ‘capeggiati’ da Cem Berk Senel, hanno realizzato – si legge – delle simulazioni basate su un sito molto ben conservato localizzato in Nord Dakota, negli Stati Uniti. Hanno così scoperto – come suddetto – che “a giocare un ruolo molto più importante di quanto ritenuto in precedenza è un particolare tipo di minerale: la polvere sottilissima costituita dai minuscoli detriti di silicati sarebbe potuta rimanere nell’atmosfera fino a 15 anni dopo l’impatto, facendo scendere la temperatura fino a 15 gradi e interrompendo la fotosintesi per quasi due anni. Gli autori dello studio sostengono, quindi, che sia stata questa la causa principale del collasso degli ecosistemi, che a loro volta hanno portato ad una reazione a catena di estinzioni”.