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Qualità della vita: Isernia guadagna 10 posizioni ed è tra le migliori del centrosud

I dati dell’indagine di Italia Oggi. Le province molisane restano però nella parte bassa della classifica nazionale


CAMPOBASSO/ISERNIA. Qualità della vita? Campobasso e Isernia restano ancora nella parte bassa della classifica stilata da ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, giunta quest’anno alla 25esima edizione.

Rispetto allo scorso anno ci sono però buone notizie. Isernia ha guadagnato 10 posizioni passando dal 75esimo al 65esimo posto. Il capoluogo pentro figura dunque tra le province del centrosud in cui si vive meglio. Migliora anche Campobasso che quest’anno figura al 79esimo posto, mentre lo scorso anno era all’81esimo.

“Ѐ solo un piccolo passo che, però, voglio leggere come un segnale positivo, simbolo di un seme piantato che inizia a portare frutti – commenta il sindaco di Isernia Piero Castrataro -Sappiamo che la strada verso la vetta della classifica è ancora lunga ma stiamo andando nella direzione giusta. Continuiamo a lavorare, stimolati da questo miglioramento che interpretiamo come un punto di partenza, non certo di arrivo”.

LO STUDIO. Le dimensioni analizzate sono affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute e tempo libero.

In materia di Affari e Lavoro, la regione Molise è fuori dalle prime dieci posizioni a maggioranza occupate da province del nord Italia. Isernia si trova al 71esimo posto. Campobasso all’80esimo. 

 In materia di disoccupazione maschile (nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni), il Molise compare con la prima provincia, Isernia, in 79esima posizione mentre per quanto riguarda la disoccupazione femminile, Campobasso si trova al 70esimo posto. 

 Nel Sistema Salute Isernia è in prima posizione.

A livello nazionale, quest’anno la qualità della vita in Italia è risultata buona o accettabile in 63 province su 107, in linea con gli ultimi due anni (erano 64 nel 2022; 63 nel 2021; 60 nel 2020, anno dell’emergenza pandemica). Si tratta per lo più di province dell’arco alpino, centrale e orientale, della pianura padana e dell’appennino tosco-emiliano, con ramificazioni verso Toscana, Umbria e Marche.

Al contrario, le province del Sud e delle Isole compaiono quasi integralmente nei gruppi 3 e 4 dell’indagine, in cui la qualità della vita è valutata scarsa o insufficiente. L’indagine 2023 conferma una tendenza: la frattura tra il Centro-Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità.

Sul podio delle città in cui si vive meglio ci sono Bolzano, Milano e Bologna.

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