L’appello dell’associazione: “Chi sa parli, si metta da parte l’omertà”
SAN PIETRO DI AVELLANA. “La morte per avvelenamento di 30 cani da tartufo avvenuta nei giorni scorsi a San Pietro di Avellana che ha portato alla conseguente chiusura della tartufaia e all’apetura di una inchiesta da parte della procura della repubblica di Isernia non può e non deve restare un fatto privato circoscritto tra i tartufai”. Lo ha sottolieato l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che ha annunciato denuncia in Procura a Isernia, per chiedere un accellerazione di indagini e scovare i colpevoli.
“Quanto accaduto – evidenzia l’Aidaa – interessa anche il resto della società ed in particolare la morte dei 30 cani in una vera e propria strage che per numeri è inferiore solo all’avvelenamento di massa dei cani randagi avvenuto qualche anno fa a Sciacca”.
Un episodio che ha di fatto allertato l’associazione . “A noi- scrivono gli animalisti- preme la salute dei cani e la morte di 30 di loro non deve passare inosservata come se si trattasse di una vicenda che interessa solo ai tartufai. Trenta cani morti in pochi giorno sono una strage e noi crediamo sia opportuno che i tartufai parlino, perchè pensiamo che vi sono in alcuni di loro piu di un sospetto sul nome dell’autore o degli autori della strage quindi mettano da parte l’omertà e vadano in procura a vuotare il sacco”.