Il personale della Divisione Anticrimine ha illustrato la normativa, spiegando le possibili alternative che si presentano alla vittima e soprattutto come ‘riconoscere’ un comportamento pericoloso
ISERNIA. Nonostante il vento gelido, oltre mille studenti questa mattina hanno sfilato in corteo ricevendo il supporto delle istituzioni che, in prima linea, hanno sostenuto e accompagnato i giovani nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Al Parco Stazione, dove il corteo si è concluso con gli interventi delle Autorità partecipanti, la Polizia di Stato ha allestito un punto informativo nell’ambito della campagna permanente del Dipartimento della PS contro la violenza di genere “Questo non è amore”.
Qui, il personale della Divisione Anticrimine della Questura ha illustrato la normativa in materia, spiegando le possibili alternative che si presentano alla vittima di violenza e soprattutto come “riconoscere” un comportamento pericoloso. Da sempre, infatti, la Polizia di Stato riserva grande attenzione ad ogni aspetto della problematica, a tutela della vittima del reato, ma anche dell’autore.
Nella convinzione che per combattere la violenza di genere bisogna partire dalla formazione per costruire una cultura della consapevolezza, la Questura di Isernia ha accolto con favore l’iniziativa degli studenti dell’I.S.I.S. “Cuoco-Manuppella”, che aveva visto tra i suoi banchi proprio Romina De Cesare.
Il successo dell’iniziativa conferma che il concetto di ‘rete’, che la Polizia di Stato auspica con forza anche in provincia di Isernia e che ha visto una prima affermazione in occasione della edizione 2023 della Corrisernia, si sta ampliando sempre più, con il coinvolgimento di tutte le Istituzioni che concorrono al sistema di supporto e recupero di vittima e maltrattante.
L’auspicio è che questa battaglia possa essere combattuta con coesione e unità di intenti con un sempre maggiore e consapevole coinvolgimento. Nessuno è escluso e a volte un piccolo segnale di aiuto può spalancare la porta della speranza per tante donne che reprimono il loro malessere.