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Ciclista in arresto cardiaco: due donne lo salvano per strada

È accaduto a Macchiagodena. Il plauso del sindaco Ciccone a Lina e Stefania. Determinante la possibilità di usare il defibrillatore e la formazione garantita dall’Avis


MACCHIAGODENA. Coraggio, competenza e sangue freddo: è quello dimostrato dalle due giovani donne che ieri hanno rianimato e salvato la vita a un ciclista, che ha avuto un malore per strada.

L’episodio è accaduto a Macchiagodena e a raccontarlo è il sindaco Felice Ciccone. “Esprimo, a nome mio personale e dell’intera comunità di Macchiagodena – scrive in un post s facebook – i più i sinceri ringraziamenti e immensa gratitudine a Lina Pinelli e Stefania Gentile che con il loro tempestivo e qualificato intervento, con l’aiuto del defibrillatore, hanno rianimato un ciclista che questa mattina era andato in arresto cardiaco”.

L’uomo in sella alla sua bicicletta, all’ingresso del paese, ha accusato un malore improvviso.

“Stefania e Lina – spiega il primo cittadino – presenti sul posto, dopo aver immediatamente chiamato il servizio di emergenza, con grande sangue freddo, senza esitare e con professionalità, hanno effettuato tutte le manovre necessarie, hanno defibrillato l’uomo che è tornato a respirare, permettendo così ai medici di trasportarlo in sicurezza in ospedale.

Lina e Stefania, insieme a tanti altri ragazzi del paese, hanno fatto un percorso di preparazione partecipando ai vari corsi di primo soccorso organizzati dall’Avis comunale e dall’Associazione di Protezione Civile Pietro Lalli ed oggi ci hanno dimostrato che si possono salvare vite anche senza essere degli eroi.

Determinante è stata anche la possibilità di utilizzare il defibrillatore disponibile e perfettamente funzionante a pochi metri di distanza.

Macchiagodena, infatti, grazie alla collaborazione dell’Avis comunale, è un paese cardio protetto, essendo presenti sul territorio sei defibrillatori distribuiti in diversi punti strategici del paese.

Il buon esito dell’evento, però – sottolinea infine il sindaco – non può farci dimenticare che la postazione 118 di Frosolone da oltre sei mesi è stata “demedicalizzata” con la conseguenza che il servizio viene garantito dall’infermiere coadiuvato dall’autista e dal volontario-soccorritore”.

Deborah

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