Operaio morto ustionato, l’autopsia sarà svolta a Napoli. Inchiesta per accertare le cause dell’incidente

Disposta dall’azienda oggi un’ora di sospensione del lavoro, per ricordare il 53enne investito dall’incendio di una cabina elettrica del cementificio di Guardiaregia. Giovedì sciopero e sit-in dei sindacati

CAMPOBASSO. Operaio morto a seguito delle ustioni riportate dall’incendio divampato dalla cabina elettrica del cementificio di Guardiaregia durante il turno di lavoro, la Procura di Campobasso, che ha aperto un’indagine dell’accaduto, ha disposto l’autopsia.

L’accertamento sul corpo di Claudio Amodeo, 53 anni di Vinchiaturo, sarà eseguito a Napoli, dove il lavoratore è morto al Centro grandi ustioni. Troppo gravi erano apparse fin da subito le sue condizioni: ustioni di terzo grado sul 90% del corpo e danni da esalazioni di fumi tossici. Gravi anche le ferite per un altro operaio coinvolto nell’incidente, che non è tuttavia in pericolo di vita ed è ricoverato al Sant’Eugenio di Roma.

Questa mattina in fabbrica è ripreso il lavoro ma l’azienda, la Heidelberg Materials Cementi Italia, per ricordare Claudio, ha disposto un’ora di sospensione del lavoro e di silenzio. Un drappo nero è stato affisso davanti a tutte le sedi del gruppo. Giovedì 10 aprile sciopero proclamato dai sindacati, con un presidio davanti allo stabilimento di Guardiaregia, per riaccendere i riflettori sul tema della sicurezza sui posti di lavoro.

Nel frattempo va avanti l’inchiesta condotta dai carabinieri dell’Ispettorato del lavoro e della Compagnia di Bojano e coordinata dalla Procura, che ha già sentito diverse persone come testimoni. Dopo l’autopsia la salma di Claudio Amodeo sarà restituita ai familiari, per consentire di celebrare i funerali.