CAMPOBASSO. Il consigliere comunale di Campobasso Alberto Tramontano ha presentato una interpellanza urgente al fine di conoscere le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione guidata dal Movimento 5 stelle di affidare direttamente e senza procedure comparative alla società di architettura ‘Aiace’ di Milano il progetto di fattibilità tecnico economica per l’adeguamento di parte della cittadella dell’economia per un importo di 132mila euro al fine di realizzare la cosiddetta Scuola ponte.
“Tale affidamento è discutibile nella forma e nella sostanza – afferma Tramontano – Innanzitutto appare davvero strano che non si sia affidato un lavoro del genere ad una ditta, società o professionista di Campobasso (come a voler dire e affermare che a Campobasso non vi siano figure adeguate a produrre un progetto di fattibilità).
Tale scelta, immotivata e irrispettosa delle professionalità locali, lascerebbe supporre, ma crediamo che così non sarà (come vieta la normativa in materia), che la società in parola potrebbe poi occuparsi anche dei lavori. Occorrerà comunque vigilare sugli atti conseguenti”.
“Un’altra considerazione poi riguarda il merito dell’affidamento teso ad adeguare i locali della cittadella dell’economia perché diventi scuola ponte e sia resa così disponibile ad ospitare l’istituzione scolastica D’Ovidio di Campobasso”.
Tramontano, da sempre contrario a tale soluzione, ribadisce che tale decisione del Movimento 5 stelle “mortifica il lavoro didattico, culturale e sociale garantito dai docenti della D’Ovidio in tanti anni di attività. Penalizza poi gli alunni e le famiglie che saranno costretti ad utilizzare una scuola periferica e delocalizzata risultante dall’adeguamento di un immobile nato per tutt’altra funzione. La scelta della scuola ponte a Selva Piana penalizza poi le attività commerciali del centro cittadino che perderà un indotto importante e decisivo rappresentato all’utenza scolastica: centinaia di alunni, docenti e genitori non acquisteranno più nelle attività del centro. Tale scelta poi causerebbe un grave disagio sociale in considerazione dell’utenza particolare che gravita presso la D’Ovidio (molti alunni provengono dalle zone popolari) compromettendo un lavoro di integrazione e inclusione sociale realizzato in tanti anni di duro lavoro”.
“Una scelta quindi sbagliata”, conclude Tramontano, “che rappresenta plasticamente il fallimento politico-amministrativo del Movimento 5 stelle a Campobasso.”
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