Ad annunciarlo la sindaca Paola Felice. Un evento molto atteso, che manca da anni, che si svolgerà una settimana prima della sfilata dei Misteri


CAMPOBASSO. Corpus Domini, oltre ai grandi concerti, dei Subsonica e dei Boomdabash, altre anticipazioni sull’edizione 2024 del programma dei festeggiamenti organizzato dal Comune di Campobasso.

“In programma c’è una grande novità della quale sono particolarmente contenta e orgogliosa – l’anticipazione fatta dalla sindaca Paola Felice a isNews – Torna la rievocazione storica della Pace tra Crociati e Trinitari. Si tratta di uno degli obiettivi che volevamo raggiungere in questa legislatura. Un pezzo di storia di Campobasso riproposta ai cittadini e ai visitatori”.

Un evento che manca da diversi anni, quello organizzato dall’Associazione ‘Pro Crociati e Trinitari’, che si svolgerà nell’ultimo week-end di maggio, anticipando di una settimana, com’era tradizione, la Sagra dei Misteri, quest’anno prevista per il 2 giugno.

Si tratta della rievocazione, svolta in costumi d’epoca, dell’avvenimento del 1587: la pace, appunto tra le due confraternite rivali, i Crociati, che facevano riferimento alla chiesa di Santa Maria della Croce, e i Trinitari, della chiesa della Trinità, l’attuale Cattedrale.

Sangue prima di allora ne era corso. E anche tanto. Una faida campobassana funestata dal tragico amore tra Delicata Civerra, crociata, e Fonzo Mastrangelo, trinitario.

Dopo la morte della giovane, nella torre dove il padre l’aveva imprigionata per non incontrare il suo amato, a portare la pace in città fu Padre Geronimo da Sorbo, venuto a Campobasso nel 1587 poco dopo la morte di Delicata. La sua predicazione riportò l’armonia in città, mettendo fine alle contese tra Crociati e Trinitari. Che firmarono, dopo cerimonie solenni, la famosa pace.

Un avvenimento tramandato ai posteri con la costruzione della chiesa di Santa Maria della Pace, in cui era esposto un quadro di Gianmaria Felice del 1597, oggi custodito nella sede della Provincia di Campobasso. La dimostrazione che si tratta di storia e non di leggenda.

Carmen Sepede