Occhi Puntati

Serie A, Top&Flop della 35esima giornata

In una settimana dove a prevalere è stata la ‘pareggite’ – ben sette le sfide terminate in parità – il vero colpo arriva al Mapei Stadium


di Matteo Mongiello

ROMA. In una settimana dove a prevalere è stata la ‘pareggite’ – ben sette le sfide terminate in parità – il vero colpo arriva al Mapei Stadium dove, la già scudettata Inter, perde la seconda partita del suo campionato nuovamente con il Sassuolo – unica squadra ad uscire ‘indenne’ dalla doppia sfida ai nerazzurri e ora a soli tre punti dalla salvezza a tre giornate dalla fine-.

TOP

FINALMENTE LAURIENTE. Nella timida quanto pesante reazione d’orgoglio della squadra emiliana nelle ultime cinque giornate – una vittoria, due pareggi e altrettante sconfitte- l’uomo copertina è Armand Lauriente, più volte preso di mira in quest’annata per lo scarso rendimento offerto – soprattutto se la si confronta con la prima esperienza a Sassuolo lo scorso anno, conclusasi con sette reti e sei assist oltre a una tranquilla posizione di classifica,-.

Per l’esterno francese ex Lorient la svolta sembra essere arrivata con la rete nello ‘sciagurato’ pareggio dell’Arechi con la Salernitana, seguita a ruota dalla doppietta di metà aprile nel pareggio – questa volta più prestigioso- al Milan, sua vittima preferita con tre gol all’attivo, per poi mettere a segno il gol da tre punti sabato sera contro i campioni d’Italia dell’Inter con il destro a rientrare -specialità della casa e imparabile per Audero- che permette così alla squadra di Ballardini di rientrare nella corsa per la permanenza in A.

LA SVOLTA DI DE ROSSI. Trovare difetti nella gestione di Daniele De Rossi è praticamente impossibile e dunque, spulciando tra i tanti meriti dell’ex capitano giallorosso, sembra giusto partire dalla base della rivoluzione attuata riconoscendo la scelta, forte e coraggiosa ma assolutamente ripagata, di ripartire da un nuovo numero uno come Mile Svilar -mai ben visto da Mourinho che ha sempre preferito il connazionale Rui Patricio nonostante protagonista sciagurato di una serie di errori-.

Il nativo di Anversa ma con passaporto Serbo è diventato ‘guardiano’ dei pali giallorossi nell’andata con il Feyenoord e da quel momento non si è mai più accomodato in panchina, mantenendo la porta inviolata per ben nove volte a suon di miracoli e rigori parati – fondamentale in cui l’ex Benfica è molto abile- e con una media punti di 1,83 a partita -frutto di sei vittorie, quattro pareggi e solamente due sconfitte- permettendo alla Roma di risalire la china e di essere al momento tra le prime cinque per un posto in Champions nella prossima stagione, annata che potrebbe vedere nuovamente il classe ’99 titolare nella capitale.

FLOP

AMARE DISATTENZIONI. In una trentacinquesima giornata all’insegna di un fitto equilibrio, nella categoria troviamo Giulio Donati del Monza, Fikayo Tomori del Milan e il duo della Fiorentina Christensen-Ranieri, sciagurati protagonisti di errori fatali ai fini del risultato finale rispettivamente contro Lazio, Genoa e Verona.

Per l’esperto terzino dei brianzoli, subentrato nel corso del secondo tempo, il retropassaggio a metà tra Akpa-Akpro e Di gregorio si trasforma in un assist per Vecino, più lesto di tutti ad approfittare dell’errore e a insaccare il momentaneo vantaggio biancoceleste, recuperato in extremis dalla doppietta di Djuric.

Per il centrale Inglese l’incubo parte sin da subito provocando un fallo ingenuo da rigore su Vogliacco per una disattenzione dettata dai parastinchi – sistemati non proprio nel momento più adatto e che lo hanno portato all’intervento in ritardo-, continua saltando in ritardo su Ekuban, lasciato indisturbato nel colpire tra i due centrali del Milan, e termina con un’altra lettura errata nell’anticipo su Retegui che, con la sua pressione, porta Thiaw a infilarsi il pallone nella propria porta, permettendo al Genoa di uscire da San Siro con un punto.

Al Bentegodi a regalare i tre punti al Verona ci pensano il portiere danese – sostituto di Terracciano, tenuto a riposo per la sfida cruciale di Conference con il Club Brugge- e Ranieri che, su una palla apparentemente innocua lanciata dalla retroguardia degli scaligeri, vivono un fatale attimo di incomprensione che impedisce a Christensen l’uscita in presa e al difensore di intervenire, dando così la possibilità a Noslin di ‘infiltrarsi’ tra i due e di conquistare il rigore poi trasformato da Lazovic.

(Immagine da Siamo La Roma)

Pietro

Recent Posts

Fedeli in processione e fiera nel centro storico: Isernia in festa per San Pietro Celestino (VIDEO e FOTO)

Il meteo non proprio clemente non ha scoraggiato la comunità pentra che ha celebrato il…

5 ore ago

Isernia, stato di agitazione della Municipale: assemblea in concomitanza con la processione del Patrono

L’ha indetta il Csa per oggi dalle 17 alle 19. Inevitabili le ripercussioni sulla viabilità…

5 ore ago

Poule Scudetto di Serie D: i Lupi primi del girone

Vittoria casalinga per il  Campobasso che ha sconfitto il Carpi per 2-0, conquistando la semifinale…

6 ore ago

Comunali Campobasso, la Forte con Boncristiano e Cancellario per una città giusta ed ecologista

La candidata sindaca della coalizione progressista con gli aspiranti consiglieri della lista Alleanza Verdi e…

8 ore ago

Temporali e grandinate: nuova allerta meteo in Molise

L’avviso della Protezione Civile a partire dal primo pomeriggio di oggi e per le successive…

8 ore ago

Europee, a Isernia Cateno De Luca presenta la lista ‘Libertà’

Al fianco del sindaco di Taormina i candidati del collegio meridionale Amoruso, De Donato e…

10 ore ago