POLITICA & ATTUALITA'

Salone internazionale Cibus di Parma, Coldiretti Molise: “Agroalimentare e made in Italy in pericolo”

Il presidente regionale Claudio Papa: “La nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno dovrà assicurare maggiore trasparenza su quello che i suoi cittadini portano in tavola”


CAMPOBASSO. “Nonostante i successi ottenuti da Coldiretti con le mobilitazioni a Bruxelles, dal ritiro della direttiva agrofarmaci alla semplificazione della Pac, solo per citarne alcuni, sono diversi i pericoli per l’agroalimentare italiano”. Queste le parole del presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa, presente al Cibus di Parma con la sua azienda bio ‘Nutfruit Italia’ che produce frutta seca in guscio.

Una decina le aziende molisane presenti al Salone internazionale, che spaziano dal vitivinicolo alla produzione olearia, passando per i prodotti da forno, il caffè e la frutta in guscio con alcune delle eccellenze agroalimentari della regione.

“Molti sono oggi gli attacchi portati all’agroalimentare italiano come ad esempio il sistema Nutriscore, ovvero l’etichetta a semaforo che sembrava congelata ma alla quale il Portogallo ha recentemente aperto le porte andando ad aggiungersi a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Un sistema – ha sottolineato Papa – sostenuto dalle multinazionali che penalizza prodotti simbolo della dieta mediterranea, facendo scattare l’allarme su alcuni prodotti per condizionare le scelte alimentari dei cittadini, utilizzando i colori del semaforo, giallo, rosso e verde, per indicare la salubrità dell’alimento, concentrandosi solo su alcune sostanze nutritive come zucchero, grassi e sale ma senza tener conto delle quantità assunte”.

“Basti pensare che alcuni gioielli del made in Italy a tavola sono classificati con la lettera E in rosso (il rating peggiore) ma lo stesso olio extravergine d’oliva, riconosciuto da tutti come elisir di lunga vita, può vantare appena una C mentre bevande gassate e cibi ultraprocessati, di cui spesso non è nota neppure la ricetta, vengono promossi a pieni voti col bollino verde e la lettera A. Un rischio anche per la salute dei consumatori che la prossima Commissione Europea dovrà scongiurare definitivamente”.

“Rischia inoltre di allargarsi anche la follia delle etichette allarmistiche sul vino dopo che l’Irlanda ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea ad adottare sulle bottiglie di vino e birra avvertenze ‘terroristiche’ che non tengono conto delle quantità e con il Belgio che ha annunciato l’intenzione di seguire la stessa strada”.

“La nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno – ha affermato il presidente Papa – è chiamata anche ad assicurare maggiore trasparenza su quanto i suoi cittadini portano in tavola, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta su tutti i cibi in commercio”.

“Per questo al Cibus Coldiretti ha portato alcuni esempi dei prodotti scoperti nel corso della mobilitazione al Brennero, dove diecimila agricoltori, fra cui anche tantissimi molisani,  hanno verificato, assieme alle forze dell’ordine, il contenuto di tir e autobotti, scoprendo al loro interno pomodori San Marzano olandesi, cosce di maiale danesi, pronte a diventare prosciutti tricolori, fino al formaggio che richiama le Alpi ma prodotto nel Nord Europa; il tutto sfruttando la norma dell’ultima trasformazione prevista dall’attuale codice doganale dei cibi che permette ai prodotti esteri di diventare 100% italiani con lavorazioni anche minime”.

“Coldiretti si è battuta a tutti i livelli per frenare alcune storture Ue che minacciavano il futuro dell’agroalimentare nazionale, facendo crollare la produzione e mettendo in contrapposizione agricoltura e ambiente. Per questo – ha chiosato Papa – ci auguriamo che la futura Commissione faccia scelte più consapevoli e non ideologiche, risolvendo le problematiche ancora aperte che pesano ancora sui bilanci delle imprese agricole europee, ma anche affermando i principi della reciprocità delle regole e della trasparenza verso i cittadini su quanto portano in tavola”.

Enrico Fazio

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