L’hanno presentata i consiglieri Passarelli e D’Egidio. La parola passa alla commissione. Prevede anche che le siano conferite le funzioni svolte in precedenza dalle comunità montane


CAMPOBASSO. Una proposta di legge regionale per istituire un’Agenzia regionale per la Montagna: l’hanno presentata i consiglieri Stefania Passarelli e Armandino D’Egidio.

Il testo presentato prevede che la Regione – riconoscendo e promuovendo la salvaguardia e la valorizzazione delle zone montane, il cui sviluppo integrale costituisce obiettivo di interesse prioritario – istituisca l’Agenzia Regionale per la Montagna e ne individua le funzioni.

L’Agenzia è chiamata ad attuare il ‘Piano di sviluppo della montagna’, nonché ad assicurare l’armonizzazione e l’efficacia delle politiche della montagna, in armonia con la decisione di addivenire all’estinzione delle già soppresse Comunità Montane.

Il Piano – come si evince dall’articolato- è un atto di indirizzo programmatico all’interno del quale sono definiti gli obiettivi, le procedure e le modalità di intervento per lo sviluppo delle aree di montagna.

La proposta di legge prevede, inoltre, che siano conferiti all’Agenzia i compiti di svolgimento delle attività e delle funzioni precedentemente attribuite alle disciolte Comunità montane. Proseguimento, quale Commissario unico, e avvalendosi dell’ausilio della “cabina  di regia” di cui al comma 4 dell’art. 70 della legge regionale n. 2 del 16 gennaio 2012, delle  residuali attività di liquidazione delle soppresse Comunità montane; individuare, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni già assegnate da altri soggetti nell’ambito delle competenze del settore, degli interventi di sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale; promozione, conservazione e valorizzazione del patrimonio agro-silvo-pastorale pubblico e privato. Ma anche favorire la multifunzionalità delle imprese agricole  stipulando contratti di collaborazione, di cui all’articolo 14 del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228 (Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell’articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57), con gli imprenditori agricoli; valorizzare le potenzialità produttive, ricreative e culturali dell’ambiente rurale e naturale promuovendo lo sviluppo del turismo rurale mediante progetti che assicurano la riqualificazione dei borghi montani per migliorarne l’attrattività turistica, la pluriattività delle aziende agricole orientata a fornire servizi di accoglienza in campo turistico, il mantenimento della funzionalità delle infrastrutture escursionistiche, la valorizzazione delle produzioni agricole tipiche del territorio rurale.

E ancora. Provvedere, per i comuni montani con meno di cinquemila abitanti nei quali il servizio di trasporto pubblico è mancante oppure non adeguato ai bisogni delle popolazioni locali, ad organizzare il trasporto di persone e merci, anche  in deroga alle norme regionali vigenti, utilizzando i mezzi di trasporto disponibili sul territorio e ricercando l’integrazione con i servizi di linea già istituiti.

Inoltre, la proposta prevede che la Regione riconosca il ruolo multifunzionale dell’imprenditore agricolo, gli consenta di derivare dall’ambiente e dal territorio in cui egli opera forme alternative di    reddito, riconoscendolo interlocutore privilegiato dell’Agenzia per la Montagna, e delle altre amministrazioni pubbliche regionali, per l’affidamento di servizi o lavori riguardanti: la tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, del paesaggio e all’erogazione dei servizi ecosistemici, ivi compresa la mitigazione dei cambiamenti climatici; lo sviluppo socioeconomico del territorio e alla conservazione delle peculiarità storiche e culturali dello stesso.

L’iniziativa legislativa verrà ora assegnata dal presidente del Consiglio regionale alla Commissione permanente che si occupa della materia che, dopo l’istruttoria e l’espressione del parere di competenza, la invierà all’esame conclusivo dell’Aula.