“L’assessore esterno della Lega Marone detta la linea politica della maggioranza di centrodestra obbedendo agli ordini di Pontida”, attacca la capogruppo dem
CAMPOBASSO. Presieduto dal Presidente Quintino Pallante si è riunito nella mattinata il Consiglio regionale. Il presidente, preso atto della comunanza di argomenti di tre punti iscritti all’ordine del giorno sulla legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata – due proposte di richiesta di indizione di referendum popolare, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, per l’abrogazione, l’una parziale e l’altra totale, della legge del 26 giugno 2024, n. 86, recante ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario’, la prima era stata presentata dalle Consigliere Fanelli e Salvatore, la seconda, invece, dai Consiglieri Fanelli, Romano, Salvatore e Facciolla (quest’ultima assorbiva anche un’altra di identica richiesta abrogativa presentata dai Consiglieri Greco, Primiani, Gravina e Romano), e di una proposta di mozione, a firma dei Consiglieri Fanelli, Salvatore e Facciolla, che richiedeva al Presidente della Giunta regionale di proporre al Governo nazionale e al Presidente del Consiglio Meloni la moratoria dell’applicazione della stessa legge 26 giugno 2024, n. 86- ne ha disposto la trattazione unificata.
Le richieste di indizione di un referendum popolare, sia di abrogazione totale che parziale della legge 86 del 2024, sono state quindi illustrate all’Aula dal relatore, Consigliere Vincenzo Niro che, tra le altre cose, ha evidenziato come le due proposte di deliberazione consiliare erano state licenziate con parere negativo dalla Prima Commissione. Sono seguiti gli interventi in sede di discussione generale dei Consiglieri Fanelli (che ha anche illustrato la mozione a sua prima firma sulla moratoria per l’applicazione della legge 86), Niro, Greco, Salvatore, Iorio, Romano, Di Pardo, Sabusco per conto del Presidente della Giunta Roberti, dell’Assessore Marone. Sono, poi, intervenuti per dichiarazione di voto favorevole per ciascuno di tre punti in trattazione congiunta, i Consiglieri Primiani, Facciolla, Salvatore, Fanelli e Greco; mentre hanno dichiarato voto contrario agli stessi tre punti dell’ordine del giorno i Consiglieri, Di Pardo, Di Baggio e il Presidente della Regione Roberti.
Ciascuno dei tre argomenti è stato, dunque, posto in votazione per appello nominale dal Presidente Pallante, come richiesto dalla Consigliera Fanelli, non ricevendo il numero di suffragi necessari alla loro approvazione da parte dell’Aula (6 voti favorevoli, 13 contrari, assenti 2).
“Bocciate le tre proposte della minoranza, prima firmataria Fanelli, sull’autonomia differenziata. In aula rappresenta il Governo regionale l’Assessore della Lega, Marone. Ma sulla moratoria, Roberti la pensa come sostenuto nella mozione del PD e come il Presidente Occhiuto: stop alle fughe in avanti delle regioni del Nord!”. Così in una nota la consigliera regionale e capogruppo del Pd Micaela Fanelli, che attacca: “Roberti abdica al suo ruolo di Governatore del Molise, con l’assessore esterno della Lega Marone che detta la linea politica della maggioranza di centrodestra sull’autonomia differenziata, obbedendo agli ordini di Pontida”.
“Nessuna valutazione nel merito, nessun argomento politico valido, nessun interesse per le sorti del Molise, nessuna volontà di salvaguardare i diritti dei molisani. Niente, solo e sempre la solita schiena prona ai voleri della ‘filiera politico-istituzionale’ e la ‘scemenza’ che l’autonomia sarà un’opportunità, ripetuta come un mantra, senza spiegare come e soprattutto senza comprenderne il ridicolo e pericoloso significato”, sferza la capogruppo dem.
“Nessuno del centrodestra, che finora è costata al Molise l’aumento al massimo delle tasse ed i servizi peggiori d’Italia, ha saputo (perché non poteva) spiegare come l’autonomia differenziata sarà la panacea di tutti i nostri mali, senza aver prima superato il criterio della spesa storica e soprattutto senza la definizione e il finanziamento preventivi dei livelli essenziali delle prestazioni – aggiunge la Fanelli – Più di ottanta miliardi che andrebbero trovati a ‘invarianza di equilibri di bilancio’ (dice la legge), cioè senza metterci i soldi. Come è possibile? Infatti non lo è e chi non lo dice mente sapendo di mentire”.
In merito alla strada aperta dal Governatore di Forza Italia della Calabria Occhiuto, che ha chiesto una moratoria della legge in riferimento all’applicazione delle cosiddette materie ‘non Lep’, fintanto che non sia superata la spesa storica, Fanelli sottolinea come “ci sono state posizioni inedite del Presidente Roberti che occorre sottolineare per la valenza che ricoprono. Le uniche, per la verità, dell’intera discussione. Roberti – infatti – ha detto di condividere la mozione presentata dal gruppo del PD, ma di non votarla unicamente perché ‘in Forza Italia stanno lavorando sul tema all’interno di una specifica Commissione’. Ufficialmente quindi Roberti, dopo Occhiuto, dice al Governo di non procedere alle ‘intese Speedy Gonzales’ che stanno chiedendo le regioni del Nord. Chiede una moratoria immediata. Si spera però che la Commissione di Forza Italia abbia esiti migliori della Commissione prevista sul tema da una mozione di marzo scorso del centrodestra. Mai costituita”.
“Ma noi aspettiamo il responso dei cittadini molisani sul tema. Poco importa la bocciatura scontata da parte del centrodestra delle nostre proposte referendarie e della richiesta di moratoria. Proprio ieri a San Giacomo degli Schiavoni, nel paese del relatore della legge ‘spacca Italia’, il Senatore di Fratelli d’Italia “prestato” alla Lega Nord Costanzo Della Porta, oltre quaranta associazioni, sindacati, partiti e liberi cittadini, hanno dato prova della maturità politica e dell’amore per il Molise, smarriti dalla maggioranza di Francesco Roberti. Il Molise è la quinta regione d’Italia, in proporzione ai suoi abitanti, per numero di firme raccolte per il referendum contro l’autonomia differenziata. E tanto basta per avere la certezza che i molisani non piegheranno la schiena e che, con il loro voto, daranno l’avviso di sfratto al governo secessionista di Roma e a quello incapace e asservito del Molise”, chiude la capogruppo del PD, Micaela Fanelli.