Quello che era nato come un romanzo fantasy della talentuosa autrice Monica Zunica si è trasformato in un vero e proprio fenomeno culturale: da Capracotta a Castel San Vincenzo l’abbraccio della magia dalle pagine alla realtà


CAPRACOTTA. Capracotta ha recentemente fatto qualcosa che nessun altro paese ha mai fatto: ha deciso di entrare a far parte delle cosiddette ‘Terre dell’Awen‘. Non si tratta di una complessa operazione diplomatica, ma di una vera e propria piccola magia che sta accadendo spontaneamente.

Tutto nasce dalla penna della talentuosa autrice campana, naturalizzata molisana, Monica Zunica. Una figura quasi mitologica, a metà tra un druido, una strega e un’antica guerriera celtica. A lei si deve il mondo immaginario raccontato in Awen, una trilogia fantasy ambientata proprio tra l’Alto Molise e l’Abruzzo. Nella storia viene narrato appunto delle ‘Terre dell’Awen’ – la forza creatrice dei poeti e degli artisti – che, protette da un portale magic, si nascondono nel bosco della riserva naturale di Monte di Mezzo, proprio nel cuore verde del Molise. Gli abitanti delle Terre dell’Awen chiamano il mondo reale (quello che viviamo noi) ‘Terra Violata’, proprio per indicare la spietatezza con la quale spesso trattiamo la nostra meravigliosa natura.

Una vicenda letteraria, certo, ma a seguito della quale la comunità di Capracotta ha maturato l’idea che il suo territorio, per il costante impegno di protezione della natura, dell’arte, della letteratura e della poesia, non meritasse l’appellativo di ‘Terra Violata’ e ha pertanto chiesto di entrare nelle Terre dell’Awen.

Da quel 30 giugno, in una cerimonia nel Giardino della Flora Appenninica nel corso della quale è stata consegnata dall’autrice all’assessore comunale Pierino Di Tella non una chiave, ma una bacchetta in legno di betulla come simbolo di unione di intenti tra il territorio di Capracotta e le Terre dell’Awen, è accaduto poi qualcosa di davvero magico.

La fantasia, infatti, ha iniziato a uscire dalle pagine e toccare sempre più i cuori di coloro che vivono le ‘Terre Violate’. C’è un fascino particolare in questo, perché il termine ‘awen’ proviene da un’antichissima leggenda gallese e indica un potere che grazie alla forza dell’ispirazione poetica si batte per proteggere la natura e per restituire all’umanità una diversa visione del mondo; la sola che può garantirle la sopravvivenza. Ecco allora che anche Castel San Vincenzo – proprio il 7 agosto la consegna della bacchetta alla sindaca Marisa Margiotta – e Vastogirardi hanno deciso di ‘accettare la chiamata’ e unirsi simbolicamente all’Awen: per non essere più terra violata, ma di pace, di rispetto e d’amore per la natura e l’umanità.

Entrare nelle Terre dell’Awen significa guardare il mondo con sguardo diverso, amare la Terra, sentirsi un tutt’uno con la natura, pensare all’anima non come a qualcosa di individuale ma come qualcosa che appartiene al mondo, così come si pensava nel Rinascimento italiano e come poi ha ripreso James Hillman. È diventato, insomma, un momento simbolico, un progetto culturale fortemente ambientalista al punto che diverse altre realtà, non solo comunali, hanno poi espresso il desiderio di unirsi a esse.

Pierre