I risultati delle verifiche eseguite sono stati illustrati in conferenza stampa dal presidente del Tribunale Di Giacomo e dal vertice dell’Odg Molise Cimino
ISERNIA. Inattive da anni, niente pubblicazioni né giornalisti: sono 144 le testate giornalistiche dormienti cancellate in provincia di Isernia. I risultati del processo di revisione eseguito negli ultimi mesi sono stati illustrati questa mattina dal presidente del Tribunale Vincenzo Di Giacomo e dal vertice dell’Ordine dei giornalisti del Molise Vincenzo Cimino.
Un provvedimento, frutto di attente verifiche, che ha dunque segnato un passo importante nella regolamentazione e nella qualità del giornalismo locale. Nel corso del loro intervento, i due presidenti hanno delineato le ragioni e gli obiettivi alla base di questa operazione. “Il Tribunale di Isernia – ha spiegato Di Giacomo – ha proceduto a questa ‘bonifica’ delle testate. Lo abbiamo fatto anche su invito e sollecitazione dell’Ordine regionale dei Giornalisti. Abbiamo eliminato 144 testate dormienti e ne restano attive 33 in provincia di Isernia. Come noto, ogni tribunale gestisce gli albi delle testate giornalistiche”.
“La revisione – ha aggiunto Cimino – è partita dagli anni Cinquanta, perché non era stata mai fatta. Siamo partiti dalle testate di fine anni Quaranta per arrivare a oggi. Per me è stata anche un’emozione trovare nomi di editori e giornalisti che non ci sono più. Parlo di persone che hanno fatto la storia del giornalismo di questa regione”.
Una iniziativa importante dunque “perché – ha detto ancora il presidente dell’Ordine – sana una situazione che andava disciplinata. In questo modo tutti siamo a conoscenza dei nomi delle testate che sono presenti sul territorio e che quindi, effettivamente, lavorano. Abbiamo una legge regionale – ha aggiunto – che prevede tre anni di anzianità per ottenere il beneficio della legge 11/2015. Se un giornale risulta ‘in vita’ e viene acquistato, non si rende necessario acquisire tale requisito. E quindi si può fare richiesta di accesso ai fondi senza aspettare i tre anni, in quanto l’istanza viene formulata dalla testata”.