Non si è fatta attendere la replica del sindacato, accusato dal senatore di restare in silenzio di fronte a un momento estremamente complicato per i lavoratori dello stabilimento di Termoli
TERMOLI. Non si è fatta attendere la replica della Cgil al senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta, che ha accusato il sindacato di restare in silenzio di fronte a un momento estremamente complicato per i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Termoli.
“Al senatore – scrive in una nota il segretario regionale Paolo De Socio – va rinfrescata la memoria su alcuni temi . Premetto che la Cgil non ha bisogno di giustificarsi sotto questo aspetto: infatti basta sfogliare le note stampa e le decine di richieste di incontri inviate, peraltro in maniera unitaria da tutte le sigle sindacali, negli ultimi anni rispetto alla delicata vicenda della gigafactory promessa da ACC. Al senatore molisano, però, consigliamo di essere più attento e di leggere e rileggere i commenti trionfalistici della politica rispetto a diversi annunci e promesse… commenti non certo enfatizzati dal sindacato (che in mezzo ai lavoratori ci vive) e che da sempre ha espresso, in tutte le sedi, perplessità e ha rappresentato preoccupazioni rispetto a piani industriali inesistenti. Al senatore molisano consigliamo di sfogliare la rassegna stampa degli ultimi mesi così potrà apprendere che abbiamo proposto presidi nei nuclei industriali e nei pressi dei luoghi istituzionali alzando l’attenzione anche sui tagli che coinvolgevano le cooperative dei servizi che ruotano intorno allo stabilimento ex Fiat.
Al senatore molisano – prosegue il sindacalista – che è tra i profeti della filiera istituzionale, consigliamo di confrontarsi almeno con i suoi amici della Giunta Regionale considerato che non più di quindici giorni fa, con tutte le sigle sindacali, alla presenza del governatore Roberti e dell’assessore Di Lucente, si è concordato, per la vicenda Stellantis/ACC , seppur tra mille difficoltà e punti di vista diversi, di istituire un tavolo regionale permanente e di portare avanti una linea comune in sede ministeriale (ma lui non parla con i ‘suoi’ ??? Lui non va a Roma??? ), arrivando a condividere un primo documento di sintesi unitario. Al senatore molisano va ricordato che la Cgil nella giornata del primo maggio ha organizzato, a San Salvo, un incontro sulle politiche industriali della val di Sangro e di Termoli. Temi ripresi alla fine dello scorso mese di luglio, nella sede Unimol di Termoli, insieme a Legambiente e all’Università del Molise in un convegno che parlava proprio di automotive, di transizione energetica e di prospettive comuni tra territori di confine. Al senatore molisano consigliamo di provare a far capire al popolo italiano e ai suoi concittadini quali sono le politiche industriali ed energetiche proposte a livello europeo, nazionale e regionale dal Governo di cui è rappresentante considerato che i suoi mentori, dopo la patriottica e poco convincente esternazione nostalgica del made in Italy, scappano in giro per l’Europa e per l’Oriente per provare a capire come si fa ad essere competitivi e credibili nell’economia e nel mercato globale aldilà degli slogan.
Al senatore molisano, comprendendo anche il disagio che ha provato nel vedere persone a lui molto vicine firmare, proprio nel suo Comune, la proposta di referendum contro l’autonomia differenziata da lui perorata, consigliamo di togliere la casacca di partito e di ‘parenti’ d’Italia e di indossare quella istituzionale e del territorio. Magari questa circostanza gli risparmierà di scrivere inutili e gratuite inesattezze per semplice dovere di appartenenza e fedeltà. Magari, se indossa la casacca di chi gioca per gli interessi dei lavoratori, dei cittadini molisani e dei territorio, uno scorcio di partita riesce a giocarlo anche insieme a noi”.