Dopo la denuncia dell’associazione Malatesta. Annunciato un sit-in. Primiani: “Vicenda grave”
CAMPOBASSO. “Invitare e poi di fatto impedire ad un cittadino di commentare una iniziativa socio-culturale a causa di una maglietta, per altro sulla prima rete televisiva nazionale, è un piccolo ma eloquente esempio del brutto periodo che vive la Rai e dell’insofferenza crescente che vive parte del Paese”. Lo afferma il consigliere regionale Angelo Primiani che annuncia sul caso una interrogazione parlamentare.
“Nella giornata di ieri – afferma il consigliere – l’associazione ‘Malatesta’ ha denunciato l’atto di censura di una giornalista della trasmissione Rai ‘Uno Mattina’ che ha fatto saltare l’intervento in diretta tv di un associato, perché si è rifiutato di nascondere la maglietta che indossava e che ritraeva un piccolo aquilone con i colori della Palestina.
Si parlava del progetto ‘Draw the Line’, portato avanti proprio dall’associazione ‘Malatesta’, che da anni colora i muri della città di Campobasso con opere di artisti internazionali. E la maglietta ‘sotto accusa’ è realizzata dagli operatori umanitari volontari dell’associazione ‘Gaza Freestyle’, notoriamente dedita ad attività umanitarie promosse da anni nella Striscia di Gaza.
Ad ogni modo: non credo che tra i compiti di un giornalista ci sia quello di stabilire come debbano essere vestiti gli ospiti, né ritengo un disegno con i colori della Palestina motivo sufficiente per impedire un collegamento in tv o su qualsiasi altro media che faccia del pluralismo la propria ragion d’essere.
Per questi motivi ritengo che l’episodio finisca per ledere l’articolo 21 della Costituzione a tutela del “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Nell’esprimere solidarietà al rappresentante dell’associazione ‘Malatesta’, aggiungo che ho già preso contatti con i nostri portavoce in Parlamento per predisporre una interrogazione rivolta alla Commissione di Vigilanza Rai su una vicenda che merita di essere discussa e chiarita al più presto. Vogliamo capire se la dirigenza Rai sia al corrente di quanto accaduto e se ritenga compatibile un certo modo di fare informazione con le responsabilità e i compiti del servizio pubblico.
Resto fermamente convinto che episodi del genere non dovrebbero mai accadere, ancor meno all’interno di un’azienda dello Stato che è sostenuta da soldi pubblici e che è tenuta a garantire un’informazione indipendente, equilibrata e plurale, in ogni occasione e sotto qualsiasi forma”.
Intanto l’associazione Malatesta ha annunciato un sit-in di protesta “per la libertà di informazione e di espressione” che si terrà venerdì 30 agosto dalle ore 18.30 davanti alla sede Rai di Campobasso.