Il commento del capogruppo a palazzo San Giorgio, Francesco Pilone, alla delibera comunale dello scorso 29 agosto


CAMPOBASSO. Francesco Pilone, Capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Campobasso, ha espresso critiche sulla recente delibera comunale n. 194 del 29 agosto riguardante il salario minimo, definendola una scelta demagogica e populista. Pilone sottolinea che la misura, che segue l’esempio del Comune di Firenze, riduce il ruolo della contrattazione sindacale, fondamentale per la difesa dei lavoratori, e che in ambito nazionale è stata spesso ignorata dalle forze sindacali.

Secondo Pilone, non risultano aziende o cooperative che collaborano con il Comune di Campobasso che applicano tariffe orarie lorde inferiori ai 9 euro, il livello stabilito come salario minimo. Inoltre, ritiene che questa misura possa influire negativamente sulla competitività delle aziende, consentendo a quelle con economie di scala di adeguarsi al minimo stabilito, riducendo le retribuzioni senza miglioramenti per i lavoratori.

Pilone contesta anche l’idea che in Italia manchi una legge sul salario minimo, ricordando che l’articolo 36 della Costituzione già garantisce retribuzioni sufficienti e proporzionate alla quantità e qualità del lavoro, con livelli decisamente superiori ai 9 euro lordi orari.

Per Fratelli d’Italia, la contrattazione decentrata tra forze datoriali e sindacali resta il modo migliore per affrontare la questione delle retribuzioni, mentre l’intervento legislativo dovrebbe concentrarsi su riforme del lavoro che riducano la tassazione, come il taglio del cuneo fiscale già avviato dal Governo Meloni.