Il sindacato stila una sorta di report di fine estate, evidenziando la crisi del sistema regionale contro la “propaganda del governo di centrodestra”
CAMPOBASSO. La Cgil Molise denuncia una crisi sistemica della regione, evidenziando come le recenti celebrazioni sull’aumento dell’occupazione mascherino una realtà ben diversa: crescita di lavoro precario, autonomo e temporaneo, mentre diminuiscono i contratti a tempo indeterminato. In Molise, il reddito medio da lavoro non supera i 20.000 euro, evidenziando un divario crescente rispetto al resto del Paese e alimentando disuguaglianze già marcate tra Nord e Sud.
La Cgil critica l’assenza di politiche concrete per affrontare la crisi delle produzioni industriali e manifatturiere, e richiama l’attenzione sulla necessità di tavoli unitari per discutere temi cruciali come sanità, trasporti, infrastrutture e ambiente. Il sindacato esprime preoccupazione per il futuro dell’automotive in Molise e denuncia un approccio politico improntato alla sopravvivenza individuale piuttosto che al rilancio collettivo della regione. Nonostante l’annunciata apertura del Governatore Roberti a un dialogo più ampio, CGIL lamenta una risposta politica che sembra più interessata a distribuire deleghe e difendere posizioni di partito che a risolvere le vere emergenze del territorio.