L’intervento a margine del Consiglio regionale


CAMPOBASSO. Nel corso della discussione sul futuro dello stabilimento Stellantis di Termoli, promossa oggi in Consiglio regionale grazie alle mozioni presentate da Micaela Fanelli (PD) e dal consigliere Gravina, è emersa una forte critica nei confronti della giunta regionale guidata da Roberti. La consigliera Fanelli ha espresso delusione per la mancanza di risposte concrete da parte della giunta, accusata di non avere una strategia chiara per affrontare le sfide industriali e occupazionali legate alla presenza di Stellantis in Molise.

“Abbiamo capito solo che è l’azienda a dettare le condizioni, mentre Roberti e la filiera decideranno il da farsi,” ha dichiarato Fanelli. “Nel frattempo, si asseconda la cancellazione dei 350 milioni di euro di finanziamento già previsti dal Pnrr, senza che vengano avanzate idee o proposte di politica industriale. La vicenda viene liquidata con un’alzata di spalle, affermando che ‘il problema non è politico, ma dipende dalle mutate condizioni del mercato’.”

Durante la seduta, la consigliera ha posto domande cruciali su come la giunta intenda preservare l’occupazione e incentivare l’investimento della gigafactory di Stellantis. Tuttavia, le sue domande sono rimaste senza risposta, evidenziando un atteggiamento di silenzio e imbarazzo da parte degli esponenti della giunta. “C’è stata solo accondiscendenza agli andamenti calati dall’alto, senza nessuna capacità di svolgere un ruolo attivo e produttivo per le politiche industriali del territorio,” ha aggiunto Fanelli.

Secondo la consigliera, l’attualità offre numerosi spunti su cui la giunta regionale potrebbe intervenire per salvaguardare l’industria automobilistica locale. Fanelli ha citato la recente presentazione del paper di Mario Draghi, che sostiene la necessità di un piano europeo per l’automotive, e il tavolo programmato dal Ministro Urso a fine mese. Inoltre, ha sottolineato l’importanza del lavoro sulla legge di stabilità e il ruolo di Fitto come vicepresidente della Commissione europea con deleghe sulla coesione territoriale e, forse, sul Pnrr, ambiti strategici per il futuro dello stabilimento di Termoli.

Fanelli ha lamentato la mancanza di apertura da parte della giunta regionale, nonostante le proposte di collaborazione e di azioni comuni, anche in modo bipartisan, per rafforzare la posizione di Roberti nei tavoli di confronto. “Ogni suggerimento e ogni mano protesa non sono stati apprezzati, e quel che è peggio, nessuna idea è stata manifestata,” ha commentato. “La risposta della giunta si riduce a un ‘Il mercato ora non compra, quindi che ci possiamo fare? Vedremo in futuro. Per ora Urso ci ha promesso che ci darà i soldi che oggi ci toglie’.”

Per Fanelli, questo atteggiamento rappresenta una vera e propria abdicazione al ruolo politico della giunta regionale, che invece dovrebbe essere protagonista attiva nella gestione delle politiche industriali del Molise. “Quando si trova questa risposta – anzi questa non risposta – viene in mente solo una soluzione: abdicare anche formalmente,” ha concluso la consigliera, invitando la giunta a un cambio di passo per tutelare il futuro industriale del territorio e i posti di lavoro a rischio.