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L’intervento di Boccardo (Uil) e De Socio (Cgil) a seguito dell’incontro di oggi al Ministero


TERMOLI. Troppe incertezze legate alla realizzazione della gigafactory a Termoli. Lo sottolineano i sindacati dopo l’incontro di oggi al Ministero chiedendo alla politica maggiore chiarezza. “Togliere le risorse e destinarle altrove – sottolinea in una nota la segretaria Uil Tecla Boccardo – sarebbe un atto di irresponsabilità. È necessario prendere decisioni chiare per la transizione energetica, che deve essere neutra e sostenibile e non gravare su lavoratori, famiglie, cittadini ed economia locale, che rischierebbero di subire pesanti conseguenze.

In un contesto nazionale caratterizzato da confusione e difficoltà, l’Italia appare impreparata, sia dal punto di vista culturale che economico, ad affrontare il passaggio alle auto elettriche, spesso troppo costose per gran parte della popolazione. Inoltre, dal punto di vista infrastrutturale, il Paese soffre della mancanza di colonne di ricarica, rendendo la transizione ancora più complessa”.

“Di fronte a queste incertezze – continua Boccardo – è fondamentale proteggere il settore dell’automotive. Non si può smantellare l’industria dei motori endotermici, che ancora rappresenta un pilastro per l’economia e l’occupazione, soprattutto per i lavoratori di Stellantis e dell’indotto, i quali rischiano di pagare il prezzo più alto per decisioni sbagliate

La sindacalista richiama inoltre l’attenzione sul ruolo del governo nazionale e regionale. “Non si può semplicemente ritirare il finanziamento dal Molise e dal gruppo ACC senza dare una risposta alternativa al territorio, senza considerarne le pesanti conseguenze sull’economia Molisana. Le risorse devono restare al Molise che ha bisogno di lavoro e non solo di sostegno al reddito. Se il progetto dovesse fallire, sarà essenziale accompagnare le imprese ei lavoratori, creando le condizioni per sostenere e rilanciare l’industria automobilistica.

Continueremo a portare avanti la nostra battaglia sindacale, al fianco dei lavoratori e dei cittadini, senza fare sconti” conclude Boccardo.

Anche il segretario della Cgil Molise, Paolo De Socio, ha espresso preoccupazione per la sospensione del progetto Gigafactory di Termoli da parte dei vertici di ACC. De Socio critica la mancanza di responsabilità sociale e la gestione del progetto da parte di ACC e mette in evidenza la competizione avanzata di Cina, Corea e India nel settore tecnologico. Accusa anche le istituzioni italiane di mancanza di azione concreta e di intervento insufficiente nel rilanciare l’industria e proteggere i lavoratori. La CGIL chiede una convocazione urgente del tavolo di crisi e la creazione di piani straordinari di ammortizzatori sociali, sostenendo la mobilitazione collettiva per difendere i diritti dei lavoratori e il futuro della regione. “In Molise – evidenzia De Socio – il tavolo costituito nelle scorse settimane per affrontare la delicata questione della crisi automotive deve essere immediatamente convocato e magari allargato all’intero partenariato, all’intera platea politica e a Regioni vicine come l’Abruzzo che rischia un impatto derivante dalla crisi dell’indotto ancor più devastante di quello molisano. La CGIL, invitando le categorie sindacali a mantenere il profilo unitario che ha caratterizzato le ultime manifestazioni, resta a disposizione per qualsiasi momento di confronto anche per iniziare a valutare piani straordinari di ammortizzatori sociali. La CGIL, per ridare il giusto peso al potere contrattuale dei lavoratori e del lavoro in questa delicata vicenda, auspica momenti collettivi e nazionali di mobilitazione che non escludano nessuno strumento di lotta e rivendicazione del sacrosanto diritto al lavoro”.