Il deputato eletto in Molise: “Porte aperte a tutti, ma i nostri valori di moderazione e di centro saranno al servizio del centrodestra”
di Giuliano Vacca
ROMA. L’ultima volta che il simbolo della Democrazia Cristiana fu presente in Parlamento fu nel 1994, al termine della XI legislatura. Poi, l’inchiesta ‘Mani Pulite’ mise fine alla Prima Repubblica e così il partito dei cattolici si sciolse e i suoi uomini si divisero. Ma in molti di questi restò il desiderio di una rinascita. Si dice ‘certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano’. E chissà quante volte se lo sarà ripetuto Lorenzo Cesa, l’onorevole eletto in Molise che nelle prossime settimane inaugurerà il nuovo gruppo dell’Unione di Centro alla Camera dei Deputati. Sarà una casa per coloro che si riconoscono nei valori di quella che fu la Dc, una casa sulla quale campeggerà grande e solenne lo scudo crociato, segnando così il ritorno dello storico logo tra i banchi di Montecitorio.
L’Udc, il partito di cui Cesa è segretario nazionale, continuerà a lavorare nei comuni e nelle regioni ma intanto alla Camera farà gioco di squadra anche con altri. “La voglia di centro è indiscutibile – ha dichiarato il deputato, raggiunto telefonicamente – Il centro è sinonimo di moderazione, di responsabilità e di competenza e questo interesse è testimoniato da quanti desiderano riunirsi nello scudocrociato. Al momento abbiamo avuto interlocuzioni con molti ambienti che desiderano dare il loro contributo a questo progetto”.
Un’apertura accolta da Gianfranco Rotondi che nei giorni scorsi si è dichiarato pronto a lasciare Fratelli d’Italia per seguire Cesa.
Sicuramente di questa nuova componente farà parte Antonino Minardo, passato dalla Lega al Gruppo Misto per approdare all’Udc. L’operazione, infatti, ha il benestare di Matteo Salvini con il quale Cesa ha da tempo stretto un accordo: “Per la componente alla Camera siamo in dirittura d’arrivo – ha detto quest’ultimo – Alle Europee noi abbiamo dato il nostro contributo alla Lega con diversi candidati ed eleggendo Aldo Patriciello a Bruxelles”. Fu proprio in occasione della candidatura di Patriciello che venne annunciato l’accordo di federazione.
Ma l’attenzione degli addetti ai lavori è rivolta a Mara Carfagna. La deputata ha lasciato Azione di Carlo Calenda accusando quest’ultimo di essersi spostato a sinistra e ora sarebbe alla ricerca di un nuovo collocamento. Giovane e soprattutto moderata, è da tempo considerata come la possibile leader del Centro. Ed è proprio a lei e Maria Elena Boschi di Italia Viva che Cesa apre le porte.
“Noi dell’Udc – ribadisce il segretario – siamo esperti del centro. Ricordo l’esperienza con Casini e tanti amici nel 2008 quando andammo da soli. Erano altri tempi, oggi la legge elettorale è molto chiara: o di qua o di là. Noi da tempo siamo nel centro-destra e in molti comuni e regioni siamo determinanti per la vittoria della nostra coalizione. Infine credo che molti parlamentari eletti in questi due partiti (Azione e Italia Viva, ndr) abbiano acquisito questa consapevolezza e mostrano pertanto del malessere. Noi siamo aperti al loro contributo ma in un quadro di alleanze molto chiaro”.
Il partito si riunirà ad Assisi il prossimo 28 settembre per riflettere sull’impegno dei cattolici in politica.