La classifica stilata dalla società nature tech 3Be per ‘Il Sole 24 Ore’ misura l’abbondanza di specie presente nelle città capoluogo, un dato correlato all’uso del suolo
ISERNIA. È Isernia (seguita da Belluno e Savona) il capoluogo più naturali d’Italia. Questo quanto emerge dalla classifica stilata dalla società nature tech 3Bee per il Sole 24 Ore.
Lo studio mette in luce le città che si distinguono per la loro capacità di mantenere un ambiente ricco di biodiversità, attraverso un indicatore di performance che misura l’abbondanza media di specie correlata all’uso del suolo (Msa Land Use). In queste tre città l’indicatore dell’integrità della biodiversità locale utilizzato per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale risulta superiore a 0.9.
“Queste città sono situate in regioni che beneficiano di un’ampia copertura vegetale e di un basso livello di antropizzazione, elementi che contribuiscono a favorire il mantenimento della biodiversità” evidenzia lo studio.
Al quarto e al quinto posto, con valori intorno allo 0.89, ci sono L’Aquila e Ascoli Piceno che beneficiano della vicinanza a vasti parchi naturali, rispettivamente il Parco Nazionale del Gran Sasso e quello dei Monti Sibillini. La complessità morfologica delle aree circostanti, caratterizzate da montagne, ricca vegetazione e fiumi, contribuisce a preservare una diversità significativa di specie, mitigando le pressioni derivanti dall’urbanizzazione.
Dal sesto al decimo posto della classifica, si incontrano Pistoia, Reggio Calabria, Lucca, Massa, e Messina si distinguono per un Msa Lu compreso tra 0.85 e 0.87. Ciò è dovuto a una combinazione di copertura vegetale significativa e varietà di habitat, che includono aree costiere e montane, permettendo alle città sopra menzionate di mantenere un’elevata biodiversità.
(Foto Molise Guideslow.it)