Oggi il dibattito in Consiglio regionale, sulla crisi che sta vivendo il Molise e sulle soluzioni per ridurre le dispersioni lungo la condotta. Divergenza sui canali di finanziamento da utilizzare per migliorare il servizio
CAMPOBASSO. Emergenza idrica, per evitare situazioni come quella che sta vivendo il Molise negli ultimi mesi bisogna lavorare sulla programmazione. Vale a dire redigere un piano strutturale di investimenti per ammodernare la rete idrica. Riducendo le perdite lungo la condotta, che in alcune zone superano il 60%.
Questa la strada indicata nella mozione presentata dai consiglieri di opposizione a Palazzo D’Aimmo, che nella seduta monotematica di oggi hanno chiesto anche la riprogrammazione dei Fondi Fsc.
A illustrare la mozione il primo firmatario, il consigliere del M5s Angelo Primiani, a cui è seguito l’intervento del presidente della Terza Commissione, Roberto Di Baggio, che ha relazionato circa le risultanze dell’indagine conoscitiva sulle criticità del sistema idrico integrato del Molise. La Commissione, ha spiegato Di Baggio, ha lavorato in questi mesi svolgendo diverse sedute, nelle quali si sono auditi e messi a confronto tutti i soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nella gestione del servizio idrico integrato, operante sul territorio regionale.
Più specifico l’intervento del consigliere delegato Massimo Sabusco, che ha relazionato sui canali di finanziamento destinati al Molise. Si parte con 55 milioni di fondi Pnrr assegnati alla Grim, per il telecontrollo, l’installazione di contatori, l’individuazione delle perdite e gli interventi sulle perdite. A questi si aggiungono altri 50 milioni del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, a valere sul 2025, con Grim ancora soggetto attuatore, per l’Acquedotto molisano destro. Infine altri 20 milioni del programma ‘Bio ambiente’, sempre per le reti idriche.
Dopo gli interventi dei consiglieri di minoranza la replica del sottosegretario Vincenzo Niro e le conclusioni del governatore Francesco Roberti, intervenuto anche per relazione sulla situazione di Molise Acque. “Bisogna mettere in campo – le parole del presidente della Regione – un sistema idrico integrato, che va dai Comuni, a Grim, Egam e Molise Acque. Servono sistemi di controlli di controllo nei periodi di crisi idrica, per ridurre la dispersione e garantire il servizio a tutti i cittadini”.
“Programmazione e semplificazione sono due concetti intatti nella loro importanza nonostante la bocciatura arrivata dal centrodestra – le parole dei consiglieri del M5s al termine della seduta – La maggioranza ha respinto le nostre proposte, ma non ha prodotto dati sul presente, né idee per il futuro. Il settore idrico è pilastro fondamentale dello sviluppo socio-economico di qualsiasi territorio e l’acqua sarà sempre più un tema cruciale sotto il profilo ambientale ed energetico, quindi sociale. La gestione sostenibile delle risorse idriche è quindi una priorità”.
“La crisi climatica sta senza dubbio aggravando una situazione già difficile, ma le continue sospensioni del servizio idrico sono dovute anche al problema più grande di cui soffre il Molise: l’assenza di programmazione – hanno continuato i pentastellati – Sebbene il sistema idrico integrato sia stato introdotto per garantire una governance più efficienti i molisani subiscono gli effetti di mancati interventi strutturali sulla rete, oltre che dei problemi gestionali tra i vari player del settore. Parliamo di gravi inefficienze che, ad oggi, si traducono nella dispersione media di 53 litri di acqua su 100, a causa di una rete obsoleta da sostituire: un paradosso, in una regione ricca di sorgenti come il Molise”.
“C’è poi la situazione finanziaria di Molise Acque che pur vantando crediti nei confronti di diversi comuni, ha maturato oltre 40 milioni di euro di debiti nei confronti dei fornitori energetici, un aspetto che mette a rischio l’intera tenuta del servizio, senza una precisa strategia di intervento della Regione. A ciò, si aggiunge il cortocircuito tra l’Azienda speciale regionale e la società consortile Grim: ora nessuno sa bene chi doveva o deve far cosa e i cittadini pagano. Per tutti questi motivi – hanno concluso i Cinque stelle – abbiamo chiesto alla maggioranza un piano di investimenti strutturali per ammodernare le reti idriche e una riforma della governance del sistema integrato, affinché il Molise possa finalmente sfruttare al meglio una delle sue risorse naturali più preziose. Sono temi sfidanti che meriterebbero coraggio e lungimiranza: caratteristiche che il centrodestra ha dimostrato ancora una volta di non avere. Mentre la ricetta del presidente Roberti è aumentare la tariffa al massimo possibile previsto da Arera, e a pagare saranno ancora i molisani”.