Grazie alle tecnologie avanzate di diagnostica per immagini, si aprono nuove possibilità di indagare a fondo le basi di gravi patologie
POZZILLI. Le tecnologie di diagnostica per immagini (“imaging”) hanno visto enormi avanzamenti negli ultimi anni, fino a permettere di studiare le alterazioni nei vasi cerebrali e la loro relazione con importanti patologie neurologiche come la demenza vascolare e il declino cognitivo. Si tratta di un campo in continuo sviluppo, sia a livello di indagine su modelli animali che per la salute dei pazienti. Il Dipartimento di Angiocardioneurologia e medicina traslazionale dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli ha ora fatto il punto su questo complesso scenario, pubblicando una dettagliata analisi dello stato dell’arte delle tecnologie di imaging cerebrale e cerebrovascolare e delle sue prospettive future.
Pubblicato su un numero speciale della rivista scientifica Cardiovascular Research, organo della European Society of Cardiology, l’articolo rappresenta una “review” completa delle tecniche di imaging utilizzate per studiare il sistema neurovascolare cerebrale. Proprio in questo campo, il dipartimento del Neuromed è da tempo riconosciuto come un punto di riferimento internazionale, una autorevolezza ulteriormente sottolineata da questa pubblicazione.
“Il miglioramento nelle tecnologie di imaging ha aperto la possibilità di investigare la struttura e la funzione dei vasi cerebrali con una precisione senza precedenti. – dice l’ingegner Lorenzo Carnevale, ricercatore del dipartimento – Abbiamo ottenuto informazioni fondamentali, non solo sulla loro struttura, ma anche riguardo la loro funzione in relazione all’attività cerebrale e come le patologie cardiovascolari alterano questo rapporto”.
“In questa review – aggiunge Giuseppe Lembo, Professore di Scienze Tecniche e Mediche Applicate all’Università “La Sapienza” di Roma e Responsabile del Dipartimento – esaminiamo come la tecnologia abbia potuto chiarire alcuni processi cruciali, spiegando i meccanismi dietro il collegamento tra il sistema vascolare e quello nervoso. Inoltre, descriviamo come è possibile estrarre e misurare biomarcatori delle alterazioni di questi meccanismi, contribuendo così a una migliore comprensione delle patologie cerebrali, aprendo la strada verso nuove forme di prevenzione e terapia”.
Il professor Lembo e l’ingegner Carnevale sono stati inoltre impegnati nel congresso del Council on Hypertension dell’American Heart Association, rispettivamente per una lettura magistrale dal titolo “Advanced Neuroimaging to Predict the Impact of Hypertension on Brain Health” e per un intervento dal titolo “Evaluation of the effects of CD8 knock-out on cognitive decline in the TAC-induced hypertension mouse model”. Il professor Lembo ha mostrato la lunga serie di risultati ottenuti al Neuromed nel corso della sessione plenaria dedicata ai meccanismi che conducono alla demenza nell’ ipertensione arteriosa, mentre l’ingegner Carnevale si è focalizzato sull’importanza di alcune popolazioni cellulari del sistema immunitario nel danno cerebrale, che è alla base del declino cognitivo indotto da ipertensione. Il meeting, organizzato annualmente dal Council on Hypertension dell’American Heart Association, è la più importante riunione scientifica sull’ipertensione arteriosa che vede la partecipazione di studiosi provenienti da tutto il mondo.
“Per il nostro Dipartimento – conclude Lembo – questa pubblicazione e il nostro coinvolgimento nei più importanti congressi scientifici mondiali sul tema di ipertensione e declino cognitivo rappresentano un riconoscimento importante del nostro contributo nello scenario della ricerca traslazionale, confermando la nostra posizione di leadership internazionale nel campo della ricerca attraverso l’imaging e le tecnologie ad esso associate”.