Lo spettacolo comico-musicale all’Auditorium. Sul palco anche i Plaggers, musicisti siciliani che hanno cantato insieme all’attore di Don Matteo


di Giuliano Vacca

ISERNIA. “Il Molise è la mia regione preferita”. Ma avverte: “La settimana scorsa era la Toscana perché mi esibivo lì, la prossima settimana sarà la Puglia”. Così Nino Frassica, irriverente come al solito, conquista il primo applauso del pubblico di Isernia che per ore di spettacolo è stato ammaliato dalle parole e dalle note del comico di Messina.

Sul palco con lui i Plaggers, una band di musicisti siciliani, che con e senza Nino hanno eseguito lunghi medley di tutti grandi successi degli anni 60 e 70. Non senza storpiare i testi, si intende. Uno spettacolo comico-musicale che ha fatto divertire e cantare i presenti in un Auditorium gremito.

Uno spettacolo di cui tutti sono protagonisti: non solo Nino e i musicisti con cui scherza continuamente ma anche il pubblico. A questo Frassica chiede di cantare i cori, di contare le canzoni in scaletta e chi azzeccherà il numero esatto avrà un premio: un viaggio di una settimana a Madrid, ovviamente a proprie spese – un saluto ai signori Carmen e Tommaso vincitori di questa sfida, ndr.

In sala ci sono tutte le generazioni: non ci sono solo i genitori ma anche i figli. Tutti lì per un cabarettista inarrestabile e senza tempo (come le sue continue supercazzole), erede di una grande tradizione ma al tempo stesso stella polare dei comici di nuova generazione.

Tanti i tributi: a Renzo Arbore e a Indietro Tutta inevitabilmente; a Raffaella Carrà e al suo Tuca Tuca e immancabilmente al celeberrimo Don Matteo che tornerà in Rai il prossimo 17 ottobre. “Prima giravamo a Gubbio, poi li abbiamo fatti morire tutti – ironizza – Per questo ora siamo a Spoleto. Penso che a breve ci toccherà spostarci ad Assisi”.

Ma il momento probabilmente più divertente della è quello che vede Frassica protagonista di un’intervista a cui risponde come soltanto lui sa fare. Tanto per fare un esempio: “Il tuo è un nome d’arte? Sì, io all’anagrafe mi chiamo TonyDanceStar2000”.

La chiusura è affidata a una canzone scelta del pubblico o forse no. Più di qualcuno chiede Vasco, qualcuno Albano fino a quando Nino interviene “Io ho bisogno – dice – di uno che chieda Tammurriata Nera”. E Tammurriata Nera fu!