Foto di repertorio (Ansa)

La rilevazione della Cgia di Mestre, su dati Infocamere, che ha fotografato l’andamento negli ultimi 10 anni


CAMPOBASSO/ISERNIA. Bazar, botteghe, ristoranti: in Italia e anche in Molise, crescono le imprese che vedono alla guida cittadini stranieri. Questo quanto emerge da una recente rilevazione della Cgia di Mestre, su dati Infocamere, che ha fotografato l’andamento negli ultimi dieci anni.

Per quel che concerne il Molise, tTra il 2013 e il 2023 nella provincia di Campobasso il numero degli imprenditori nati all’estero ha registrato un incremento (+149). Nel 2013 erano 1.719, 1.868 nel 2023. In forte calo invece quello degli italiani (-2.449). Analoga situazione nella provincia di Isernia dove, a fronte di 93 nuovi imprenditori stranieri, 388 italiani hanno deciso di chiudere le attività.  Nel 2013 gli stranieri erano 648, 741 nel 2023.

Secondo la Cgia di Mestre, il trend demografico registrato in questi ultimi anni nel nostro Paese ha sicuramente condizionato questi risultati. Tuttavia, tra tasse, burocrazia, caro-bollette, costo degli affitti e un senso perenne di precarietà che attanaglia la vita di tantissime partite Iva hanno smorzato in molti italiani la voglia di affermarsi nel mondo del lavoro attraverso l’autoimprenditorialità. Occasione, invece, che gli stranieri non si stanno lasciando scappare. Basta girare per le nostre città e ci accorgiamo ormai che diversi bazar, parecchi banchi dei mercati rionali, tanti negozi di alimentari, molte botteghe di frutta/verdura, altrettanti bar e ristoranti sono a conduzione straniera. Ma anche nei cantieri edili e in alcuni settori manifatturieri la presenza degli stranieri è sempre più diffusa. Non solo tra i dipendenti, ma anche tra i titolari d’azienda.