L’intervento del consigliere del M5s in merito alla governance della finanziaria regionale
CAMPOBASSO. Trasparenza e contenimento dei costi, dibattito in Consiglio regionale sulle scelte in merito alla gestione di FinMolise, con la discussione della mozione presentata dal consigliere di Costruire Democrazia Massimo Romano, che chiedeva l’immediato annullamento in autotutela della delibera di Giunta concernente la designazione del direttore generale, in assenza di procedure concorsuali e selettive.
Anche il consigliere regionale del M5s Roberto Gravina, intervenuto nella discussione in Consiglio, ha presentato un’interrogazione scritta al presidente della Regione, per fare luce sulle recenti nomine in FinMolise e sul loro impatto economico, denunciando l’aumento delle spese e l’opacità che sta caratterizzando le decisioni adottate.
Già nei mesi scorsi, Gravina aveva espresso dubbi sulla scelta dei componenti del nuovo Consiglio di amministrazione, nominato dalla Giunta regionale con la delibera n. 430 del 5 settembre 2024, chiedendo verifiche sulla loro idoneità e qualifiche professionali. Con la successiva nomina di un direttore generale, tramite delibera n. 467 del 2 ottobre 2024, la Giunta è stata costretta a ricorrere a questa figura – con un ulteriore aggravio di costi – proprio a causa della mancanza di competenze necessarie tra i membri del CdA.
La maggioranza di centrodestra, alla luce della discussione che si è sviluppata in aula, pare aver compreso che l’argomento rischia di rivelarsi un boomerang e ha chiesto di poter ridiscutere la mozione nella prossima seduta del Consiglio regionale, dopo un’opportuna verifica interna in una prossima riunione di Giunta.
“La nomina di un direttore generale per FinMolise è strettamente legata a doppio filo con le scelte fatte dalla Giunta sulle figure del CdA – ha dichiarato Gravina – Se ci fossero state le giuste competenze tra i rappresentanti del CdA, la Giunta avrebbe potuto nominare un amministratore delegato tra i consiglieri, come la normativa prevede e come suggerito dagli stessi tecnici regionali. Invece, si è dovuto optare per un direttore generale esterno, con un evidente aumento delle spese a carico della società e, indirettamente, dei cittadini molisani”.
Questa scelta, secondo il consigliere del M5S, contrasta con i requisiti di trasparenza e meritocrazia stabiliti dal Decreto Madia (D.Lgs. 175/2016) per le società pubbliche e ignora le disposizioni di spending review, che impongono un controllo rigoroso delle spese. “Questa nomina rappresenta un’ulteriore anomalia che si aggiunge alla lunga serie di scelte poco chiare di questa Giunta, che pare ignorare costantemente l’efficienza e il risparmio richiesti dalle normative nazionali”, ha proseguito Gravina.
Nell’interrogazione, Gravina chiede al presidente di chiarire le ragioni dietro il cambio di strategia gestionale, la mancata attivazione di una selezione pubblica per il direttore generale e l’impatto economico della nuova nomina sul bilancio di FinMolise. Oltre al costo del direttore generale, infatti, si aggiungono anche aumenti di indennità per il presidente e i consiglieri del CdA, con un aggravio complessivo per le casse della società.
“FinMolise è la finanziaria regionale, un ente paragonabile a una banca, che richiede una gestione rigorosa e trasparente – ha concluso Gravina – Il Molise non può permettersi di aumentare i costi per colmare le lacune di nomine mal ponderate. È urgente riportare FinMolise a una gestione rispettosa delle normative, con criteri di merito e responsabilità per ogni scelta fatta”.