Illustrati i dettagli dell’Operazione Champagne che ha consentito di arrestare sei malviventi. Il furto di una bicicletta ha dato il via alle indagini
LARINO. Fitofarmaci, generi alimentare e persino un escavatore: bottino da oltre 500mila euro per la banda di ladri finita nella rete dei carabinieri della Compagnia di Larino nell’ambito dell’Operazione Champagne. Questa mattina i dettagli dell’inchiesta sono stati illustrati in conferenza stampa.
“La banda - ha spiegato all’Ansa il procuratore capo della Repubblica di Larino, Elvira Antonelli – una famiglia criminale che aveva un’organizzazione vera e propria da poter essere qualificata come un’associazione, non era radicata in Molise. Abbiamo fermato, bloccato le incursioni perché operava nelle nostre zone ma da inizio 2024 si è estesa alla provincia di Pescara e provincia di Chieti. Era un gruppo in espansione“.
All’incontro con i giornalisti ha partecipato il neo comandante provinciale dell’Arma di Campobasso Luigi Di Santo. Il blitz scattato all’alba di ieri ha portato all’arresto di 6 persone, la maggior parte del foggiano ed un abruzzese a seguito di una serie di attività investigative condotte dai militari con l’uso di Gps, intercettazioni ambientali, controlli tabulati telefonici oltre che pedinamenti e serrati pattugliamenti.
Le indagini sono partite a seguito della denuncia di un cittadino di Bonefro a cui è stata rubata una bicicletta. L’uomo, navigando su internet, l’ha riconosciuta su marketplace denunciando ai carabinieri l’accaduto. Dai primi accertamenti sul web, le indagini si sono ampliate riuscendo ad individuare la banda di malviventi impegnata in incursioni furtive continue in Basso Molise tra le aziende.
“Il Molise ha un tessuto ancora sano ma subisce il condizionamento e le incursioni della criminalità organizzata proveniente da fuori regione e in modo particolare dalla Puglia. E da questo punto di vista potenziare il sistema di videosorveglianza sua pubblica che privata è fondamentale”. Lo ha detto oggi la procuratrice Antonelli a Lapresse, sottolineando l’importanza della videosorveglianza come strumento essenziale per contrastare i reati contro il patrimonio, particolarmente i furti che colpiscono il Molise.
“La videosorveglianza garantisce un controllo capillare del territorio e fornisce un supporto fondamentale alle attività investigative” ha dichiarato Antonelli, che ha lanciato un appello affinché sia i privati che i sindaci del territorio si dotino di telecamere in modo più sistematico, rafforzando il sistema di sicurezza locale. In questo contesto, ha ricordato l’importanza del protocollo sottoscritto il 30 ottobre scorso presso la Prefettura di Campobasso, alla presenza del prefetto Michela Lattarulo e del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che vede coinvolto anche il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti. L’accordo, ha ricordato Antonelli, “rappresenta un passo significativo verso l’adozione di tecnologie avanzate per un controllo del territorio più moderno e efficace, una risposta concreta sul tema della sicurezza e un’opportunità per rilanciare le aree interne della regione”.