Le parole del segretario generale Paolo De Socio, sulle ragioni della protesta, rivolta al Governo e anche alla Regione
CAMPOBASSO. Sciopero generale del 29 novembre, la Cgil conferma l’iniziativa e annuncia iniziative di mobilitazione per i prossimi giorni.
“Nei giorni scorsi l’Istat – ha dichiarato il segretario generale di Cgil Molise Paolo De Socio – ha contribuito a fare un po’ di chiarezza sui dati diffusi ad arte dal Governo e ha confermato quello che sindacalmente affermiamo da tempo: siamo al ventesimo mese consecutivo di calo della produzione industriale e i dati sull’andamento dell’economia non migliorano. Inoltre non è stata trovata alcuna soluzione per le crisi aziendali che languono presso il Ministero del Made in Italy. Anzi. Purtroppo in maniera sistematica alle crisi già esistenti se ne aggiungono altre in tutti i settori e i segnali di ripresa e di boom economico non ci sono… esistono semplicemente nella testa e nelle chiacchiere fumose lanciate, a mo’ di propaganda, dai rappresentanti governativi. Sempre più spesso, invece di affrontare in maniera concreta e condivisa la diffusa crisi che rischia di produrre effetti devastanti per decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori di interi settori produttivi a partire dall’automotive, si preferisce declamare una narrazione non più credibile del presunto ruolo di prestigio italiano in Europa e nel mondo”.
“Un dato per tutti per sottolineare non tanto il prestigio quanto il gioco di prestigio – ha aggiunto De Socio: nel solo mese di settembre si è registrato un + 84,2% di cassa integrazione rispetto al mese precedente. Ritardi diffusi sull’attuazione del Pnrr, assenza di strategia per il Mezzogiorno, perdita del potere di acquisto dei salari, peggioramento della già vituperata legge Fornero, aumento di tre o forse cinque euro delle pensioni minime, risorse risicate per i rinnovi contrattuali e specchietti per le allodole sulle risorse pubbliche a partire dal settore della sanità nel quale gli aumenti sbandierati non serviranno nemmeno a coprire la lievitazione dei costi di gestione per il funzionamento delle sue strutture, tagli indiscriminati per scuola e università che favoriranno la proliferazione dell’istruzione on line e faranno aumentare la precarizzazione lavorativa in quei settori”.
“Questa è solo una parte di una triste realtà – ha affermato ancora il leader sindacale – una realtà dei fatti che vede la perseveranza nella tutela dei poteri forti con l’insistenza sulla proposta di flat tax, sull’ennesimo ricorso a condoni e concordati e sulla mancata volontà di tassazioni delle rendite e degli extra profitti, una realtà che consegna a occhi obiettivi il disastro sulle politiche per l’immigrazione con gli accordi albanesi. Una realtà che ci fa tornare indietro di decenni sulla conquista di diritti civili come quelli contenuti nella 194. Una realtà che, guardando alla materia giuridica, trascura i reati dolosi e fiscali perpetrati dai “potenti” per proclamare decreti sicurezza tesi a reprimere il dissenso di chi chiede giustizia ed equità. Una realtà che rischia di spaccare l’Italia per l’assurdo compromesso tra forze governative diverse che barattano autonomia differenziata e riforma sul premierato. Altro che buon governo”.
“Il Molise è in trepidante attesa della filiera istituzionale e del decreto straordinario promesso dai ‘consoli’ romani eletti nei nostri collegi parlamentari. Il Molise ha certificato la sua inadeguatezza nella programmazione dei fondi Fesr-Fse nel corso della seduta del Comitato di sorveglianza dello scorso ottobre. Il Molise vive il dramma dello spopolamento e della desertificazione industriale. Il Molise assiste inerme al quindicesimo anno di commissariamento sanitario e indecorosamente propone scambi di responsabilità tra azienda e decisori commissariali senza produrre alcun miglioramento né in termini economici né in termini di servizi erogati. Il Molise deve incassare le dure parole della magistratura contabile che per l’ennesima volta boccia la parifica del rendiconto 2022 e oltre a rilievi su “evidenti lacune nella determinazione dei fondi da accantonare per importi rilevanti, tali da peggiorare il risultato negativo di oltre 650 milioni di euro”, parla di “violazione delle “regole di contabilità in materia di impegni e pagamenti” e dice ancora che “non sono state adeguatamente rispettate dalla Regione, essendosi ravvisate mancate coperture in bilancio anche per obbligazioni giuridiche derivanti da contratti di somministrazione di servizi”. Un evento biasimevole che ha portato “alla formazione di ingenti debiti fuori bilancio e a un notevole impatto negativo sul rendiconto e Ritardi nei pagamenti ai fornitori”. La stessa Corte dei conti conclude così: “La Regione Molise continua ad avere una tenace resistenza alla piena e corretta applicazione dei principi contabili in materia di armonizzazione dei bilanci, con conseguente vulnus ai principi di veridicità, attendibilità e correttezza dei bilanci dell’Ente”. Questo è il Molise e questa è l’Italia reale e per queste ragioni, chiedendo un minimo di serietà istituzionale e un confronto reale aperto e partecipato, la Cgil continuerà a battersi per difendere lavoratori, pensionati, giovani, donne e fasce popolari. Per queste e tante altre ragioni la Cgil conferma lo sciopero del 29 novembre che prevede manifestazioni territoriali insieme alla Uil – conclude Paolo De Socio – annunciando che è in corso una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro che saranno affiancate anche da iniziative organizzate dalle leghe dei pensionati”.