L’intervento della deputata molisana di Fratelli d’Italia. Nel nostro Paese la patologia colpisce 140mila persone


ROMA. “Stiamo lavorando insieme al Governo per mettere in condizioni tutte le donne e gli uomini affetti da queste patologie croniche di poter vivere, studiare e lavorare in condizioni di parità ed uguaglianza, con la stessa libertà e dignità che è riconosciuta a ciascuno di noi. È da tempo che abbiamo scelto, come Fratelli d’Italia, da che parte stare. E la nostra scelta è di stare al fianco di quelle 140.000 persone, delle loro famiglie. Per restituire loro dignità e autonomia. Siamo stati, siamo, e saremo sempre al loro fianco. Al fianco dei più fragili”. Così la deputata molisana Elisabetta Lancellotta, intervenuta a Montecitorio, nel corso delle dichiarazioni di voto – a nome del Gruppo Fratelli d’Italia della Camera dei Deputati – sulla mozione volta ad impegnare il Governo nel migliorare l’accesso alle cure dei pazienti con sclerosi multipla e patologie correlate.

In Italia, la sclerosi multipla colpisce oltre 140 mila, con 3.600 nuove diagnosi all’anno: 6 nuovi casi ogni 100.000 persone. La prevalenza è intorno ai 227 casi per 100.000 abitanti. Si tratta soprattutto di donne, tre ogni uomo, diagnosticate in genere in età giovanile, tra i 20 e i 40 anni. Questa grave malattia ha impatti anche dal punto di vista economico. Il costo sociale della Sclerosi Multipla e dei disturbi dello spettro della Neuromielite Ottica ammontano a circa 6,5 miliardi l’anno: un costo medio per persona di circa 45.800 euro, di cui lo Stato si fa carico direttamente soltanto per circa la metà (22.200 euro pari al 48%), attraverso servizi sanitari e sociali pubblici. Sui pazienti e sulle famiglie, poi, ricadono costi che variano da circa 5.000 ad oltre 14.000 euro.

“Con la mozione di maggioranza – ha evidenziato Lancellotta – a si è voluto offrire un ulteriore contributo di proposta e di indirizzo al fine di contribuire al superamento delle criticità oggi ancora riscontrate nei percorsi di diagnosi e di cure dei pazienti affetti da patologie neurodegenerative e, dunque, nel facilitare la vita dei pazienti”.