Non si placa la disputa in atto dentro e fuori dall’Aula. I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia incalzano su indennità e ‘vuoto di potere’, ma lei assicura: “Torno presto e ci saranno novità”


ISERNIA. Federica Vinci nella bufera, dentro e fuori dall’Aula. È un caso che da qualche giorno anima il dibattito quello legato all’assenza da Isernia, ormai parecchio prolungata, della vicesindaca.

Dove sta? Perché non è in città ad occuparsi delle questioni per le quali è stata eletta? Lo hanno chiesto in Consiglio, per l’ennesima volta, gli esponenti di minoranza, con Raimondo Fabrizio che ha annunciato un’apposita interrogazione.

Ma la disputa viaggia ormai anche sui social. Con il consigliere di Fratelli d’Italia Eugenio Kniahynicki che pone la questione dell’indennità che la vicesindaca continua a percepire e con il collega Pietro Paolo Di Perna che paventa una sorta di ‘vuoto di potere’ in caso di assenza del primo cittadino. “Se il sindaco – scrive – per un motivo qualsiasi non si trovasse ad Isernia per un lasso di tempo e succedesse qualcosa di eclatante in città e, intanto, la vicesindaca è ad evitare tombini in giro per il mondo, la nostra città si troverebbe sprovvista di un rappresentante legale?”.

Ma che fine ha fatto Federica Vinci? A rompere il silenzio è stata la diretta interessata. Ha scelto di farlo con un post social. “Ho iniziato a lavorare con organizzazioni per supportare il diritto all’aborto in tutta Europa e difendere la democrazia a livello globale -scrive – Lo faccio per i miei amici e le mie amiche che non si sentono più sicuri nei loro paesi, e per me, perché voglio vivere in un paese e in un mondo libero. Intanto, anche se fisicamente lontana da Isernia, non ho mai smesso di lavorare per la mia città. Ho pianto via Facetime quando ho visto l’inaugurazione del primo Centro di Aggregazione Giovanile: un progetto che oggi funziona grazie ad una squadra meravigliosa che lo ha reso possibile.

Ed è parte di questa squadra che oggi ringrazio. Ogni assessore e assessora sta dando il massimo per cambiare volto alla città. Dai più esperti e veterani come Ovidio, Mariateresa, Vittorio, Angelo, Luca, Leda e Nicolina, fino a chi è entrato dopo, come Umberto, che dimostra ogni giorno il suo valore e ovviamente Piero che ci ha permesso di realizzare gran parte di ciò che avevamo promesso. Sono orgogliosa di far parte di questa squadra. Ma… anche molto consapevole dei miei limiti”.

Poi ha annunciato che tornerà presto a casa, e che ci saranno novità. “Forse – dice – cambieranno il modo in cui lavoro e combatto, ma non cambieranno mai la mia determinazione a lottare per la mia città, il mio paese e le persone che amo. Sempre”.

Risposte che però non sembrano destinate a placare gli animi. Anzi: “7245 euro vengono sottratti mensilmente alle casse del Comune di Isernia e versati sul conto corrente del vicesindaco Federica Vinci come indennità di carica – scrive Kniahynicki – L’indennità non è un regalo, ma come dice il nome stesso è un indennizzo che la Legge riconosce a chi svolge ruoli amministrativi pro tempore, come appunto il vicesindaco in questione. Questo indennizzo è riconosciuto perché, per svolgere quantomeno sufficientemente il ruolo assegnato, è necessario dedicarci molto tempo che, il più delle volte, viene sottratto all’attività lavorativa che, salvo alcune eccezioni, le persone hanno. Non c’è molto da disquisire sull’importo che l’ente esborsa per l’amministratore, è importante altresì che lo stesso produca effetti positivi per le scelte e gli indirizzi nella vita della città. Ora mi domando e vi domando: chi da mesi è impegnato in questioni geopolitiche che nulla hanno a che fare con la nostra cittadina, chi da mesi è in un Paese straniero lontano migliaia di chilometri da Isernia, chi da mesi si trova quotidiamente a doversi confrontare con non meglio specificate onlus su questioni prioritarie come il diritto all’aborto, quando e come trova il tempo per occuparsi delle problematiche della città che puntualmente, a fine mese, le eroga la lauta prebenda?”.

A questo punto non resta che aspettare il ritorno della vicesindaca e capire se e come intenderà continuare a svolgere il ruolo che gli elettori – e il sindaco – le hanno affidato.

Deb. Div.