Successo per l’iniziativa del Cuoco-Manuppella che ha visto protagonista la madre di Tiziana Cantone, la ragazza tragicamente scomparsa nel 2016 in seguito alla diffusione di video privati che la ritraevano


di Giuliano Vacca



ISERNIA. “Io sono la voce di mia figlia, in voi rivedo una parte di lei“. Si sono distinti anche questa volta i ragazzi del Cuoco-Manuppella facendo sentire tutto il proprio calore a Maria Teresa Giglio, giunta a Isernia per parlare della storia straziante di sua figlia Tiziana Cantone.

“Tiziana – ha spiegato sua madre – è diventata l’emblema di una nuova violenza perpetrata sul web che ha fatto sì che lei venisse uccisa prima nell’animo. Da allora mi sono fatta un promessa: nessuna altra donna deve vivere la stessa sorte”. La ragazza all’improvviso si è trovata incatenata in un rapporto tossico, morboso, con un uomo più grande di lei che plagiandola l’aveva portata ad allontanarsi da tutti, famiglia compresa. Quando lei ha trovato la forza di ribellarsi è iniziato l’inferno: sul web, senza il suo consenso, sono stati diffusi contenuti intimi che la ritraevano.

Il caso è stato considerato come suicidio, nonostante per la Giglio non ci sia ancora nessuna evidenza medica. Per questo, la donna ha continuato a lottare in cerca di verità e giustizia pur sapendo che avrebbe dovuto affrontare tanti ostacoli, come ad esempio il tentativo di far cadere nel dimenticatoio l’accaduto. Si chiede, senza mezzi termini, a chi facesse comodo tutto questo. “Le facce dei maschi, in primis dell’allora compagno di Tiziana – ha dichiarato – non si vedono nel video. Compare solo il volto di mia figlia che in un attimo è diventata un niente nelle mani di nessuno. Vane le richieste al garante della privacy di eliminare quel video che ledeva la sua dignità“.

“All’epoca – ha aggiunto – questo fenomeno, oggi chiamato reveng porn, non era conosciuto e quindi io mi sono battuta per fare in modo che le istituzioni formulassero una legge che andasse a vietare proprio la divulgazione illecita sul web di contenuti intimi. Ma non basta: oggi per sapere l’identità di chi diffonde in rete i video bisogna chiedere ai social direttamente, attraverso una rogatoria internazionale. Questo rallenta tutto, ci vorrebbe una rapida individuazione del colpevole”.

L’evento è stato condotto dalla docente e giornalista Mariella Spaziano insieme agli studenti Imma Di Cristofaro, Andrea Stefanelli, Salvatore Lamberti e Asia Di Franco al debutto da rappresentanti d’istituto. Proprio i 4 ragazzi hanno sottolineato come la sensibilizzazione sia l’unico strumento per eliminare il problema. Da sempre il Cuoco-Manuppella tiene alta l’attenzione sui diritti e annualmente in concomitanza della Giornata contro la violenza sulle donne organizza un evento (ogni anno sempre più grande, ndr).

Sul palco anche le massime autorità civili e militari: grazie agli interventi di quest’ultimi a seguito di domande mirate, i ragazzi hanno riflettuto sulle leggi vigenti e dai provvedimenti presi in materia di violenza di genere, sull’importanza dell’educazione a scuola e su tutte le azioni di prevenzione, assistenza e repressioni che Forze dell’Ordine, Comuni e associazioni possono mettere in campo.

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