Il direttore generale dell’Asrem ha partecipato XVII Congresso regionale AMD Molise


CAMPOBASSO. Nel biennio 2022-2023, il 4,6% della popolazione molisana adulta (18-69 anni) ha riportato una diagnosi di diabete, un dato lievemente inferiore alla media nazionale (4,8%). Lo rilevano idati della sorveglianza “Passi” dell’Istituto Superiore di Sanità

Questi numeri confermano che il diabete è una sfida sanitaria significativa, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione, e sicuramente la prevenzione può fare una differenza enorme, soprattutto per contrastare i fattori di rischio associati al diabete, quali ipertensione, obesità, sedentarietà e dislipidemie.

In Molise, la prevenzione e la diagnosi precoce sono al centro delle strategie sanitarie ed anche di questo si è parlato oggi, a Campobasso, in occasione del XVII Congresso regionale AMD Molise. Evento sotto la direzione scientifica della dottoressa Mariarosaria Cristofaro, con tre sessioni di approfondimenti su diabete mellito e sindrome metabolica, e stretta correlazione tra loro. Eventi come questo rappresentano un’occasione preziosa per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di uno stile di vita sano e sulla necessità di controlli regolari.

“Quello della diabetologia – ha ribadito il direttore generale dell’ASReM, Giovanni Di Santo – è un mondo importante, sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. Si tratta di una tra le  patologie più significative che colpisce il genere umano, complicando la vita di chi ne è interessato. Ritengo, pertanto, che bisognerebbe ritornare a fare squadra, a fare rete, affidandoci anche alla tecnologia, con consulenze a distanza, attraverso la telemedicina e quindi la telediagnosi e la telerefertazione. Da subito abbiamo immaginato di contestualizzare questa patologia, inserendo il diabete tra quelle da monitorare attraverso uno screening, strada percorsa grazie al supporto dei medici ospedalieri ed ambulatoriali, di medicina generale, e di Federfarma. Certamente dobbiamo far leva su tutti gli specialisti di diabetologia, che non sono molti. Ed anche a loro chiediamo uno sforzo per contribuire ancora di più a smaltire le liste di attesa. Dobbiamo inoltre concentrare l’attenzione sull’appropriatezza prescrittiva, dobbiamo tornare a riprendere in mano il mondo della medicina e cercare di utilizzare i sistemi diagnostici per quella ‘certezza’ che comunque diventa importante li dove c’è già una valutazione di presunzione. Da una stima sulle risonanze magnetiche, tac ed ecografie richieste siamo al doppio, forse al triplo rispetto alle condizioni normali. Questo pure è importante perché a monte serve una formazione anche del cittadino-utente, che spesso si rivolge alla sanità con la convinzione che se fa una prestazione o riceve una prescrizione, già questo per lo stesso va bene. Insomma – ha concluso Di Santo – dobbiamo tornare ad essere medici, alla metodica semiologica che è il cardine, il fondamento reale della medicina”.

“Il Congresso regionale dell’Associazione Medici Diabetologi che si è tenuto nella giornata giornata ha registrato una vivace partecipazione da parte di professionisti del settore e medici di medicina generale – ha rimarcato la responsabile della S.C. Malattie Endocrine e Diabetologia  dell’ospedale Cardarelli, Mariarosaria Cristofaro –  Diversi i temi trattati sulle innovazioni terapeutiche nel diabete di tipo 2 e sulle nuove frontiere diagnostiche nel diabete di tipo 1 oltre che sull’uso della tecnologia  a supporto della terapia del diabete”.

Soddisfazione  del responsabile scientifico del congresso e del direttivo AMD Molise per l’interesse mostrato dai partecipanti e per il contributo offerto dai relatori di calibro  internazionale.