A riportare a galla lo stato di fibrillazione l’avvicinarsi degli appuntamenti per il rinnovo delle cariche nelle federazioni provinciali e nei circoli. Termoli e Isernia lontane dal trovare la giusta quadra


CAMPOBASSO. Unità, lontano ricordo? Ad un anno dal congresso in cui il Pd regionale ha individuato nella figura di Ovidio Bontempo la giusta sintesi tra correnti (dei cosiddetti rutiani, fanelliani e facciolliani, ndr), ‘incoronandolo’ segretario, sembrano essersi riaccese le frizioni interne ai dem.
A riportare a galla lo stato di fibrillazione, forse mai realmente sopito, l’avvicinarsi degli appuntamenti per il rinnovo delle cariche nelle federazioni provinciali e nei circoli. Con Termoli e Isernia che sembrano essere lontane dal trovare la giusta quadra.

Andando per gradi, nella direzione regionale di venerdì scorso, il segretario Bontempo ha incassato l’approvazione ai punti programmatici proposti. Circostanza che ha però rimesso ‘sul piatto’ gli interrogativi relativi all’accordo di unità, o meglio di non belligeranza, siglato nel 2023. Ha ragione di restare ancora in piedi? Leggendo il documento firmato a margine della riunione, sembra proprio di no. Specie nel passaggio in cui recita: “Le posizioni di vertice nel partito condiviso e votate nel dicembre 2023, si ritengono da ora svincolate rispetto al suddetto accordo e, di conseguenza, saranno sottoposte a immediata verifica politica nelle sedi competenti, a partire da quella del segretario regionale, che ha rimesso il suo ruolo alla valutazione dell’assemblea regionale che lo ha eletto, chiedendone al presidente la convocazione per la verifica rispetto alla tenuta politica del governo del partito regionale”.

A scuotere ulteriormente la ‘pax’ dem è poi la vicenda di Simone Coscia, avvocato di Termoli. La direzione regionale ha ritenuto il suo comportamento incompatibile con il ruolo di tesserato, preludendo una possibile espulsione. Ad annunciare la ‘rottura’ lo stesso Coscia, attraverso una nota in cui non ha risparmiato critiche alla dirigenza: “Tentano di eliminare gli avversari a tavolino per paura del confronto democratico”, questa la sua denuncia.
Nelle ultime settimane Coscia ha firmato un volantino che invitava a votare il PD, ma chiedeva un cambiamento ai vertici locali. Questo gesto, unito a frizioni precedenti, ha acceso i riflettori sul suo ruolo in vista del rinnovo delle cariche nel primo centro costiero e nella Federazione del Basso Molise.

Situazione meno ‘esplosiva’, ma pur sempre delicata a Isernia, dove una frangia del partito, non in linea con i ‘maggiorenti’, spinge per il rinnovo delle cariche attraverso il congresso e non tramite patti interni. Tra gli esponenti più critici sicuramente Marco Amendola, tra i papabili alla guida della federazione provinciale, e Giuseppe Iglieri, tra gli aspiranti al vertice a del circolo cittadino.
Dinamiche che naturalmente si ripercuotono anche sugli equilibri del Gruppo del Pd in Consiglio comunale, specie in vista del possibile rimpasto di Giunta che, secondo i rumors, potrebbe avvenire a breve.

Insomma, le acque dem si stanno agitando. È tempo di confronti che, a tratti, sembrano avere il sapore di ‘resa dei conti’. Il tutto culminerà verosimilmente nel congresso, i cui tempi saranno allineati a quelli dell’Abruzzo: le tessere valide saranno quelle al 31 dicembre 2024, le candidature si chiuderanno il 12 gennaio 2025 e le votazioni si terranno entro il 26 dello stesso mese.