I messaggi delle istituzioni in occasione del 25 novembre
CAMPOBASSO/ISERNIA. Un’occasione per riflettere e sensibilizzare sulle tante forme di violenza che le donne subiscono quotidianamente: abusi fisici, psicologici, economici, sessuali e digitali. Anche il Molise celebra oggi la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Numerose le iniziative programmate in ogni angolo della regione, perché di fatto il 25 novembre ma un invito all’azione collettiva. Contrastare la violenza di genere richiede l’impegno di tutti: istituzioni, scuole, famiglie, e singoli cittadini. Servire il coraggio di denunciare, ma anche di ascoltare, sostenere e accogliere chi trova la forza di uscire dalla spirale della violenza.
I MESSAGGI DELLE ISTITUZIONI
“In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, voglio riaffermare l’impegno di ognuno di noi nella lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione di genere – sottolinea il presidente della Regione Molise Francesco Roberti – La violenza contro le donne è diventata una piaga sociale che mina i principi di uguaglianza, libertà e dignità su cui si fonda la nostra comunità. I dati ci raccontano storie di dolore e ingiustizia che non possono essere ignorate. Ogni donna vittima di violenza rappresenta un fallimento collettivo che ci obbliga a riflettere e ad agire con decisione. Il numero anti violenza e stalking, 1522, attivato dalla Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità – nei primi nove mesi del 2024 ha avuto circa 48mila contatti, il 57% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri che destano preoccupazione. La Regione Molise, per quanto di competenza, è determinata a rafforzare le politiche di prevenzione, sostenendo i centri antiviolenza e a promuovere l’educazione al rispetto e alla parità di genere, a partire dalle scuole. La Giunta Regionale del Molise, con delibera 371 del 26 luglio 2024, ha aderito alla programmazione delle risorse di cui al D.P.C.M. 26-09-2022 Ripartizione delle risorse destinate al finanziamento di programmi di intervento rivolti agli uomini autori di violenza e dei centri per uomini autori di violenza – Annualità 2022, che assegna alla Regione Molise, per la tipologia di intervento, una somma complessiva di 111.292 euro. L’obiettivo principale dei Centri per uomini autori di violenza (CUAV) è quello di prevenire e interrompere la violenza, anche al fine di evitare la recidiva. In tale direzione i CUAV sono chiamati ad attivare programmi integrati rivolti ai soggetti autori di violenza, incoraggiandoli ad adottare comportamenti non violenti. Ma il cambiamento deve avvenire anche spezzando il silenzio e sostenendo chi denuncia. A tutte le donne che hanno trovato il coraggio di denunciare e a quelle che ancora non riescono a farlo, voglio dire: non siete sole, perché questa battaglia la condividiamo tutti. In questa giornata, in conclusione, invito ognuno di voi a riflettere e ad agire. Insieme, possiamo costruire una società più giusta, dove ogni donna possa vivere libera da paura e violenza”.
“Ha ragione il presidente Mattarella – sottolinea all’AGENPARL la parlamentare molisana Elisabetta Lancellotta – quando afferma che la violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare. Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Il monito del Presidente della Repubblica ci pone davanti a serie riflessioni e ci inducono a porre in essere, ancor di più, tutte le azioni possibili affinché una donna si senta sicura e garantita. Voglio sottolineare che il Governo Meloni, sin dal suo insediamento, ha incrementato i fondi a sostegno del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne di 10 milioni di euro l’anno a partire dal 2023: da quest’anno le risorse ammontano a 20 milioni di euro (passando da 35 ad un totale record di 55 milioni di euro) per le Case rifugio e Centri antiviolenza. Nel Bilancio 2025, attualmente in prima lettura alla Camera, è stato disposto l’incremento, di 3 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025, del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per favorire l’orientamento e la formazione al lavoro per le donne vittime di violenza. Fondamentale è la prevenzione, soprattutto nelle scuole, e la comunicazione. Ci conforta l’aumento di chiamate (+57% nei primi nove mesi 2024) pervenuto al numero 1522. Continueremo su questa linea perché questo è il compito di uno Stato civile e noi vogliamo dire a tutte le donne che non saranno sole, che lo Stato c’è ed è al loro fianco”.
“La musica – sottolinea la presidente del conservatorio Perosi Rita D’Addona – è la voce che spezza il silenzio della violenza, il suono che sfida l’oscurità e la paura. Ogni nota è un grido di liberazione, ogni melodia un passo verso la rinascita. La violenza sulle donne non trova respiro quando il cuore della musica batte forte, potente, risoluto. In ogni accordo, la forza di chi si rialza, la determinazione di chi non si piega. La musica trasforma il dolore in coraggio, il silenzio in parola, e ricorda a tutti noi che nessuna donna è mai sola quando il suo spirito può cantare. La musica, linguaggio universale, non è solo arte ma anche strumento di denuncia e liberazione. Attraverso la formazione e la sensibilizzazione, il Conservatorio vuole contribuire a creare una comunità in cui le donne siano libere di esprimersi, crescere e vivere senza paura. Eventi dedicati, concerti tematici e momenti di riflessione animeranno questa giornata, perché il messaggio risuoni chiaro e forte: la violenza non ha posto nella nostra società e la musica sarà sempre dalla parte di chi lotta per la dignità e la libertà”.
“In questa giornata ‘contro la violenza alle donne’ ogni parola può sembrare un cliché – riferisce il segretario regionale dell’Udc Teresio
Di Pietro – Si è detto tanto, molti i simboli, dalle panchine alle scarpe rosse, che dovrebbero essere un monito, sono invece un’amara commemorazione di tante donne vittime di uomini violenti. Occorre e per questo la mia posizione si accompagna a quella del segretario nazionale, l’onorevole Cesa, che ha ribadito la necessità di diffondere la cultura dell’affettività e monitorare i primi segnali di disagio affettivo sin dall’adolescenza. Ogni volta che una donna subisce una limitazione della libertà, anche psicologica, con azioni di sopruso, bisogna intervenire. La società deve fare da scudo. Tutti devono farsi carico della lotta contro la violenza alle donne, abbattendo i pregiudizi e le discriminazioni”.