Luci e ombre evidenziate nel rapporto presentato oggi a Roma. Al Sud senza decontribuzione sono a rischio 25mila posti di lavoro
CAMPOBASSO/ISERNIA. Grazie al ‘traino’ del settore delle Costruzioni, in Molise nel 2023 si è registrata una crescita del Pil (+1,4%) a fronte di una media nazionale del +0,9%.
Questo quanto emerge dal 51esimo Rapporto Svimez presentato oggi a Roma, nell’Aula magna della Pontificia Università Gregoriana
Come riporta l’Ansa a sostenere la crescita regionale è stato in particolare il settore delle costruzioni (+3,9%) e quello dei servizi (+1,9%). Segno negativo invece per il settore dell’agricoltura che ha fatto registrare un decremento dello 0,2% e quello dell’industria (-1,1%). Nel confronto relativo al periodo 2019-2023, a trainare maggiormente la crescita è stato il settore delle costruzioni (+52,7%), seguito da quello dei servizi (+4,6%). Di contro, si è registrato un forte calo (-13,5%) per il settore dell’industria e del 5,5% per quello dell’agricoltura.
A livello nazionale, il rapporto evidenza che il Mezzogiorno cresce più del Centro-Nord Italia per il secondo anno consecutivo. Il Pil al Sud è previsto in aumento dello 0,9% nel 2024 contro lo 0,7% del resto del Paese. Decisivo il ruolo del Pnrr. 7
Il piano vale 1,8 punti di Pil nel 2024-2026. Si riduce tuttavia lo scarto di crescita favorevole al Sud rispetto al 2023 e dal prossimo anno, l’Associazione evidenzia i rischi di un ritorno alla “normalità” di una crescita più stentata rispetto al resto del Paese nel 2025 e 2026, a causa del rientro dalle politiche di stimolo agli investimenti e di sostegno ai redditi delle famiglie.
La legge di bilancio taglierà, secondo le stime di Svimez, le risorse destinate al Sud di circa 5,3 miliardi di euro nel triennio 2025-2027. In particolare, l’addio alla decontribuzione Sud causerà la perdita di 25.000 posti di lavoro.