L’assemblea questa mattina presso il palazzo della Provincia a Isernia: si va verso un documento unitario per chiedere un passo indietro e di preservare tutte le autonomie
di Pietro Ranieri
ISERNIA. No al taglio delle dirigenze scolastiche in provincia di Isernia: questo è emerso dall’assemblea dei sindaci che si è tenuta stamattina in via Berta, con i primi cittadini compatti nel tenere la barricata contro il dimensionamento.
Dopo le ‘sciabolate’ alla sanità post decreto Balduzzi, infatti, la storia sembra ripetersi oggi – purtroppo ancora una volta – sul comparto istruzione. Per il Governo sono otto le dirigenze che, per ragioni meramente numeriche, devono essere tagliate nel triennio 2023-25. Uno l’anno scorso in provincia di Campobasso – lo storico ‘Pilla – e altri quattro quest’anno, per recuperare il ‘miracolato’ istituto comprensivo ‘Dante Alighieri’ di Ripalimosani, ripristinato dopo il ricorso presentato (e vinto) dal sindaco al Tar. Carte alla mano, ne dovranno saltare altre tre, di cui 2 – quest’anno – in provincia di Isernia.
Questo prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale, che riconosce al Molise 44 autonomie complessive, a fronte delle 51 in vigore nell’anno scolastico 2024/2025 (due in più rispetto alle 49 previste, per mezzo della deroga concessa con il Decreto Milleproroghe).Il provvedimento è stato formalizzato a seguito della procedura di riorganizzazione richiesta dal Pnrr, ai fini del contenimento della spesa, e dal decreto 127/2023 del ministero dell’Istruzione e del Merito che, d’intesa con il ministro dell’Economia e delle Finanze, ha definito il contingente organico dei dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni per il triennio 2024-2027.
Proprio sulle due dirigenze del territorio pentro si è acceso il dibattito in Provincia. A rischio ci sarebbero il ‘Pilla’ di Venafro e l’istituto ‘Molise Altissimo’ di Carovilli, sul quale però i primi cittadini dei 14 Comuni dell’area avrebbero fatto quadrato a difesa. A quel punto, la mannaia potrebbe abbattersi su Isernia, sacrificando una dirigenza per salvare quella carovillense, montana e di area interna, con tutti i disagi che ne conseguono. L’assemblea dei sindaci è però pervenuta infine a una decisione compatta e bipartisan: no totale ai tagli, con la redazione di un documento unitario apposito per chiedere alla Regione e alla delegazione parlamentare molisana di fare un passo indietro e preservare tutte le autonomie. Una risoluzione che però, va ricordato, ha meramente valore consultivo.
La palla poi passerà ai ‘piani alti’, ma numeri alla mano non sembrano esserci molte alternative. Ciò nonostante, hanno spiegato i sindaci a margine dell’assemblea, resta percorribile la via del tribunale amministrativo.