Grazie alle indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura, è stato possibile salvare la donna da un incubo fatto di paura e abusi andati avanti per molto tempo
CAMPOBASSO. Ha trasformato in un incubo la vita della donna che diceva di amare: offese, minacce e aggressioni fisiche andate avanti per tanto, troppo tempo.
A mettere fine a quell’inferno di paura e terrore ci hanno pensato i carabinieri di Campobasso che hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri, e l’applicazione del braccialetto elettronico.
L’attività di indagine, coordinata dalla Procura, ha permesso di ricostruire analiticamente le condotte vessatorie e violente da parte dell’uomo, in ambito familiare, nei confronti della compagna convivente. La vittima delle violenze ha dovuto subire una prevaricazione protratta nel tempo da parte del compagno, che è sfociata più volte in aggressioni fisiche, a causa delle quali ha subito lesioni documentate con certificazioni sanitarie.
A seguito del tempestivo intervento dei Carabinieri, sono state attivate le procedure del codice rosso, rafforzate anche con l’esecuzione di servizi di controllo e di vigilanza dinamica attuate nei confronti delle vittime di violenza domestica e di genere.
“L’attività investigativa svolta – ricorda il procuratore Nicola D’Angelo – si inserisce nel contesto delle linee di intervento che questa Procura della Repubblica ha promosso al fine di accelerare gli adempimenti di competenza del Pubblico Ministero atti ad acquisire i necess