La proclamazione da parte del Ministro Giuli questa mattina a Roma. Il sindaco Ciccone: “Ci riproveremo”
ROMA-MACCHIAGODENA. È Subiaco la Capitale italiana del Libro 2025: sfuma il sogno di Macchiagodena, che era tra le sei città finaliste con Ischia, Sorrento, Mistretta, Grottaferrata e la vincitritce. “Complimenti al comune di Subiaco per il riconoscimento – ha detto il sindaco Felice Ciccone – Per noi è stato emozionante portare Macchiagodena e il Molise all’attenzione nazionale in una sede così prestigiosa come il Ministero della Cultura, che proprio domani celebra i suoi cinquant’anni, ed essere tra i finalisti, ad un passo dalla vittoria. La giuria ha ritenuto opportuno selezionare progetti legati non ai grandi centri del libro ma piuttosto dare un riconoscimento alle realtà minori dell’Italia centro meridionale. Il nostro progetto era perfettamente in linea con gli obiettivi del bando, come dichiarato dal presidente della giuria, in cui tradizione e innovazione si sposavano perfettamente. L’ha spuntata Subiaco per la sua millenaria storia legata alla nascita della prima tipografia e del primo libro stampato in Italia”.
“Quanto fatto da Macchiagodena in questi dieci anni, incluso il Dossier di candidatura, spero comunque possa trovare il giusto riconoscimento nella programmazione regionale. Ringrazio ancora una volta Roberto Colella che ha curato il Dossier di candidatura insieme ai professor Angelo Presenza e Luna Leoni, alla direttrice artistica dell’Uli Brunella Santoli, a Nadia Verdile e Angelica Calabrese. Grazie a tutte le associazioni, alla pro loco, ai cittadini macchiagodenesi, all’Assessore alla Cultura della Regione Molise, ai Presidenti delle province di Isernia e Campobasso, ai sindaci, a tutti molisani, ai borghi della lettura e a quanti hanno sognato con noi. Ci riproveremo!”, chiosa Ciccone.
“Per la Regione Molise è stato un onore e un privilegio essere insieme al comune di Macchiagodena che ha concorso al titolo di Capitale Italiana del Libro 2025 – ha dichiarato dal Delegato della Regione Molise al Turismo e Cultura, Fabio Cofelice – Aver visto lo splendido borgo della nostra regione arrivare tra i sei comuni finalisti ci ha riempito di orgoglio e soddisfazione. Una intensa emozione che solo per un soffio non ha visto Macchiagodena aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento. Raccogliendo, però, l’invito dello stesso Ministro Giuli saremo sempre pronti a lavorare al fianco dell’amministrazione guidata dal sindaco Felice Ciccone per continuare a percorrere ‘insieme una strada già tracciata. Tra i nostri obiettivi infatti – ha proseguito il Delegato Regionale – sapere cogliere la grande opportunità che oggi ci viene offerta dalla richiesta di un turismo più sostenibile che possa evidenziare la storia, la tradizione e la cultura molisana. Oggi – ha poi concluso Cofelice presente a Roma – assieme al comune di Macchiagodena abbiamo raggiunto un altro importante tassello per portare la bellezza e la forza del Molise al di fuori dei confini regionali e nazionali”.
“Fin dalla prima riunione che la giuria ha tenuto è prevalso un orientamento secondo il quale noi ci saremmo più concentrati su centri piccoli, per la ragione che quelli più grandi hanno maggiori risorse e possibilità, mentre la realtà italiana è fatta prevalentemente di centri di minori dimensioni”, ha dichiarato il presidente della giuria, Gian Arturo Ferrari, che ha anche citato il fatto che “mentre l’Italia settentrionale gode di standard di lettura e diffusione del libro molto accentuati, l’Italia centro-meridionale non ha questa fortuna”, e per questo vi è stato un orientamento verso questa parte del Paese.
“Il titolo di capitale italiana del libro risponde ai richiami costituzionali degli articoli 2, 3 e 9”, ha detto il ministro della Cultura Gennaro Giuli nel discorso di proclamazione. Il premio, un finanziamento da 500mila euro, è stato assegnato alla fine di una rigorosa selezione di carattere amministrativo, esaminando i progetti proposti – che quest’anno, ha rimarcato il presidente della giuria Gianarturo Ferrari, sono stati 20. “Le biblioteche, del resto – ha sottolineato Giuli – sono le infrastrutture culturali più diffuse del nostro Paese”.
“Alla stregua della Capitale italiana della cultura, questa istituzione vuole celebrare le città italiane come centro propulsore della cultura. Tutte le proposte presentate sono state ambiziose e di alto livello e la città vincitrice sarà all’altezza del titolo con un programma capace di valorizzare il patrimonio locale e nazionale del libro. Il progetto sarà sicuramente in sintonia con il Piano Olivetti che conta un investimento di 30 milioni di euro per le biblioteche, che sono l’infrastruttura culturale più diffusa. La corsa al titolo ha confermato la sua vocazione geografica plurale. Alle altre città va il nostro plauso con l’invito a perseverare nella promozione della lettura, che è antidoto alla povertà culturale e sicuro viatico per il progresso civile e sociale di ogni comunità”, ha chiosato il ministro nel suo intervento.
LE MOTIVAZIONI. “Il progetto presentato da Subiaco – si legge nella motivazione per la nomina – offre un ventaglio accurato di proposte tutte volte alla valorizzazione e alla diffusione del progetto libro, partendo dal rilancio e dal restauro del grande patrimonio bibliotecario custodito nel suo territorio, fino ad arrivare all’utilizzo delle nuove risorse tecnologiche che permetteranno alle nuove generazioni di approcciarsi con metodi a loro più consoni a un mondo culturale, considerato per lo più polveroso e antico, che può invece offrire loro molti stimoli e sorprese. Ma non è solo questo il focus del progetto. Unendo passato e presente, si potrà assistere alla realizzazione del primo libro stampato in Italia, proprio a Subiaco, nel 1465 di cui si è perso l’originale, permettendo di ricostruire materialmente la prima tipografia a caratteri mobili italiana. Tante le iniziative intese a far scoprire, tutelare e valorizzare le tante ricchezze artistiche e architettoniche del territorio, a partire da visite guidate nei musei con supporti audiovisivi innovativi tipo WhatsArt, spettacoli teatrali, interazioni tra biblioteche, libri ‘parlati’ nelle piazze, coinvolgendo insegnanti e allievi delle scuole locali. Tutto questo nell’importante intento di far conoscere il lungo viaggio fatto dal libro nei secoli alle nuove generazioni, unendo passato e futuro in modo interattivo e attrattivo per tutti. Solo la conoscenza del passato, infatti, ci può illuminare in una nuova visione della cultura come forma di resistenza dell’umanità”.
Un riconoscimento di grandissimo prestigio, sotto il profilo culturale, istituito dal Ministero proprio per premiare i comuni che promuovono e stimolano la lettura. Il premio andrà investito in un progetto per realizzare eventi e programmi legati alla promozione della lettura per la durata di un anno.
“È veramente con profonda emozione e commozione che Subiaco oggi gioisce per il riconoscimento di capitale italiana del libro”: così il sindaco di Subiaco Domenico Petrini. “Subiaco conserva nel suo patrimonio un legame stretto con il libro e questo grazie all’opera nei monasteri benedettini, la prima tipografia italiana – ha aggiunto – Subiaco si farà trovare all’altezza, il progetto è ambizioso e ci riempie di felicità e orgoglio” soprattutto “essere Capitale italiana del libro nell’anno giubilare”, “un riconoscimento anche più importante che ci carica di responsabilità”.