I rappresentanti della minoranza consiliare a Termoli hanno sollevato il dibattito dopo le nozze tra una dipendente comunale e il direttore generale della Regione Molise Domenico Nucci: annunciato un esposto al prefetto
TERMOLI. Sta destando scalpore a Termoli il ‘caso’ sollevato dai rappresentanti della minoranza dopo che il 24 dicembre, presso l’edificio del Municipio, si è celebrato il matrimonio tra una dipendente comunale e il dottor Domenico Nucci, ex segretario comunale di Termoli e attuale direttore generale della Regione Molise. “Il rito civile, officiato dal sindaco Nico Balice, ha avuto luogo in una cornice istituzionale, con la presenza del presidente della giunta regionale e dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici”, spiegano i consiglieri di minoranza Mario Orlando e Joe Mileti di Voglia di Termoli, Manuela Vigilante e Oscar Scurti del Partito Democratico e Marcella Stumpo di Termoli Bene Comune Rete della Sinistra. Ma dopo la cerimonia, spiegano, gli sposi hanno intrattenuto familiari, amici e alcuni dipendenti comunali – “dei quali sarebbe interessante sapere se risultavano contemporaneamente in servizio – con “un vero e proprio banchetto”, allestito all’interno della sala consiliare e nel corridoio antistante.
“Da regolamento sottolineano – i consiglieri comunali – il Comune deve rimanere un luogo al servizio della collettività e non diventare sede di festeggiamenti privati. Diversi cittadini che hanno evidenziato come, se questa pratica fosse tollerata, chiunque potrebbe rivendicare il diritto di utilizzare le sale comunali per eventi personali, creando un precedente discutibile. È inaccettabile che all’interno di un ente pubblico vengano svolti festeggiamenti privati”.
Orlando, Mileti, Vigilante, Scurti e Stumpo annunciano che “sarà presentato un esposto al Prefetto di Campobasso affinché possa verificare se quanto accaduto abbia danneggiato l’immagine istituzionale del municipio che, a giudizio di chi scrive, andava preservato da simili e ingiustificate pratiche. Non può il luogo dove si riunisce l’assise comunale, diventare una sala ricevimento per feste private che mai sarebbero concesse, giustamente, a normali cittadini. Ma evidentemente questa maggioranza politica comunale e regionale crede di essere al di sopra delle parti e che ogni cosa non solo gli è concessa ma è addirittura dovuta”.