Drugi ha postato sui suoi social le immagini della nuova opera – una cornice vuota col vetro rotto, nello stesso posto della precedente – assieme ai suoi pensieri: “Un disegno non ha bisogno di repliche per comunicare un messaggio”
VENAFRO. “Se un disegno può ancora far rumore vuol dire che, in fin dei conti, non tutto è perduto”. Con queste parole lo street artist Drugi ha detto la sua sul murale scomparso da Venafro, dedicato alla giornalista Cecilia Sala, che portava la sua firma. Postando su Instagram le immagini della ‘nuova’ opera che celebra il significato dell’assenza: una cornice, vuota, con il vetro rotto a martellate, nello stesso posto del precedente.
“Ringrazio coloro che hanno condiviso il murale di Cecilia Sala: avete fatto un bel po’ di chiasso – ha scritto Drugi – Non ho idea di chi lo abbia rimosso. Mi piace pensare che sia stato un gesto superficiale e accidentale. Se così non fosse, lo spazio vuoto al posto del disegno resta un’immagine altrettanto potente che ognuno può riempire di significato. Ringrazio coloro che in questi giorni mi stanno invitando a fare repliche del murale, ma chi disegna sui muri sa che la street art appartiene a tutti. Una volta consegnata alla strada, ogni immagine rimane alla strada, nel bene e nel male. Ciò che si può replicare è invece il simbolo che un’immagine rappresenta, la scia che si trascina dietro e l’indignazione che suscita la sua rimozione. Cecilia Sala ha problemi ben più seri in questo momento e mi auguro, come tutti, che la sua vicenda abbia un lieto fine. Intanto, tolgo tutti dall’imbarazzo: un disegno non ha bisogno di repliche per comunicare un messaggio (in molti negli scorsi giorni avevano invitato Drugi a riprodurre l’opera altrove, NdR). Lo spazio rimasto vuoto, lascia comunque una traccia”.
IL VIDEO DELLA ‘POSA’ DELL’OPERA (da Instagram)