Il sindaco di Carovilli commenta l’approvazione del piano: “Né Regione, né Provincia di Isernia hanno provato a lottare per salvare il nostro istituto”
CAROVILLI. “Oggi è una giornata buia. La decisione del Consiglio regionale non è stata una sorpresa, ma fino all’ultimo ci abbiamo sperato e, soprattutto, non possiamo accettare che nessuno, né in Regione, né in Provincia, abbia provato a lottare per salvare l’Istituto Comprensivo Molise Altissimo e a difendere le aree interne della Provincia di Isernia e di Campobasso”.
Lo ha detto all’Ansa Simone Nuosci, sindaco di Carovilli a seguito della decisione del Consiglio regionale che, approvando il nuovo piano di dimensionamento scolastico, ha ‘cancellato’ la dirigenza dell’istituto comprensivo Molise Altissimo. Il primo cittadino attende ora la pubblicazione della delibera del Consiglio per valutare un eventuale ricorso al Tar.
“Un ulteriore colpo ferale alle aree interne che vanno sempre più verso lo spopolamento assoluto” – ha aggiunto Nuosci. L’Istituto comprende, attualmente, le scuole di 14 comuni della provincia di Isernia per un totale di 450 alunni. Dal prossimo anno metà di essi saranno accorpati all’Omnicomprensivo di Agnone e l’altra metà all’Istituto Comprensivo ‘Giovanni XXIII’ di Isernia. Intanto sono in fase di completamento anche i lavori per il Polo scolastico dei sette comuni del Consorzio Assomab Alto Molise, la cui sede è Carovilli, realizzato con fondi della Regione Molise, circa 2 milioni e 400mila euro.
“Anche questo fa rabbia” – ha commentato il sindaco – prima si investe e poi si sopprime la dirigenza”.
I sindaci dei 52 comuni della provincia pentra si erano mossi anche per produrre un documento unitario e chiedere al Governo un decreto Molise. “Sì, durante la seduta della conferenza dei sindaci – ha ricordato – era maturata tale proposta, ma poi non abbiamo saputo più nulla. A mio avviso andava portata avanti l’idea di chiedere a Roma la deroga in materia di scuola, ma anche di sanità e trasporti perché è un errore considerare il Molise come le altre regioni e non valutare le sue specificità che richiedono politiche ad hoc”.