Il sindacato: “I lavoratori non sono numeri, ma persone con famiglie, il cui futuro è stato irresponsabilmente compromesso”
TERMOLI. “I lavoratori non sono numeri, ma persone con famiglie, il cui futuro è stato irresponsabilmente compromesso”. Lo ha sottolineato la FILCTEM-CGIL Molise, comunicando di aver deciso di non firmare l’accordo sui licenziamenti collettivi per lo stabilimento Vibac di Termoli.
“Una decisione – si legge in una nota del sindacato – in linea con le motivazioni, già denunciate ed alla base della non sottoscrizione della cassa integrazione straordinaria di luglio 2024”.
La vicenda della Vibac rappresenta “uno degli esempi più drammatici di gestione fallimentare delle crisi industriali – sottolinea la Cgil – Già nel luglio 2024 era stato siglato un accordo per la cassa integrazione straordinaria, che impropriamente includeva e prevedeva l’avvio di una successiva ed un’ulteriore procedura di licenziamenti collettivi che, in effetti, si è conclusa con l’accordo siglato il 14 gennaio 2025 dalle altre organizzazioni sindacali.
Questo rende evidente come si sia solo prolungata l’agonia dei lavoratori, utilizzando sei mesi di ammortizzatori sociali, senza che l’azienda si sia mai impegnata ad investire concretamente sullo stabilimento di Termoli in modo da individuare soluzioni alternative o quantomeno a presentare un piano industriale credibile”.
Il sindacato ha quindi sintetizzato i tre motivi del mancato accordo:
- Mancanza di un futuro lavorativo per i dipendenti: non si può accettare che intere famiglie vengano private di ogni prospettiva per il futuro, attesa la fragilità del territorio molisano che paga il prezzo di mancate scelte a causa di una politica industriale inesistente.
- Utilizzo degli ammortizzatori sociali senza un reale e concreto un piano industriale: Nei tre anni di cassa integrazione concessi alla Vibac, l’azienda ha avviato ben tre procedure di licenziamenti collettivi, senza mai presentare un progetto serio di qualificazione del sito in modo da rilanciare la produzione. Questo dimostra l’assenza di una reale volontà di investire e salvaguardare l’occupazione.
- Indifferenza della politica: Il 2025 si è aperto con i primi licenziamenti collettivi in Molise, accolti in un clima di disinteresse generale da parte delle istituzioni, che ormai trattano queste vertenze come fatti ordinari. Infine, il sindacato denuncia con forza “L’irresponsabilità dell’azienda, che pur avendo beneficiato per anni di finanziamenti pubblici per il rilancio dell’attività in questo ed in altri siti produttivi, ha tradito ogni aspettativa dimostrando totale disinteresse per il destino dei lavoratori e del territorio. L’assenza di interventi strutturali da parte delle istituzioni locali e nazionali, che venendo meno al proprio ruolo politico, hanno abbandonato i lavoratori al loro destino senza promuovere alcuna mediazione efficace o soluzioni alternative. La FILCTEM-CGIL Molise continuerà a essere al fianco dei lavoratori, supportandoli in ogni forma di lotta necessaria e chiedendo a gran voce un cambio di passo nella gestione delle crisi industriali. Non possiamo accettare che la desertificazione industriale del Molise diventi la norma”.