In una lettera aperta l’istanza di chi ha partecipato alla fiaccolata organizzata per invocare un nuovo pastore


TRIVENTO. Arriva dai cittadini l’accorata richiesta, rivolta alla Chiesa di Roma ma anche ai corregionali molisani, di non dimenticarsi della Diocesi di Trivento. Come noto, recentemente monsignor Claudio Palumbo è stato chiamato a un nuovo ufficio: guidare la comunità di Termoli, lasciando vacante il seggio proprio di Trivento.

Così, in una lettera aperta che riceviamo e pubblichiamo di seguito, i cittadini tornano a chiedere maggiore attenzione sul problema.

“Gentile direttore, pur non essendo di Trivento, ci siamo sentiti in diritto-dovere di partecipare alla fiaccolata organizzata per chiedere un nuovo vescovo e fare accendere i riflettori su un argomento di vitale importanza, tanto da un punto di vista spirituale quanto culturale e quindi identitario, sia per il Molise che per la Chiesa cattolica e il Paese intero.

Purtroppo parliamo di un Paese che si sta inviluppando in sé stesso quando si tratta di affrontare certi temi, dimentico del suo retaggio bimillenario e di tutto ciò che di bello in termini culturali esso ha portato.

Altrove, come nella penisola scandinava, stanno riscoprendo questo aspetto dopo tanti passi falsi, arrivando alla conclusione che la mera dimensione orizzontale dell’uomo, la sua allergia alla trascendenza, lo rende un vacuo e triste contenitore.

Auspichiamo fortemente che la Chiesa di Roma e quella molisana non facciano scelte di comodo, potremmo dire politiche, in merito a questa diocesi pluri-centenaria che tanto bene ha fatto alla nostra regione e a quei centri abruzzesi che ne fanno parte. Ci permettiamo di invitare tutti i molisani a unirsi fattivamente alle iniziative che verranno portate avanti, consci che questa regione non merita di spegnersi come lo stoppino di un lume a olio”.