“L’Amministrazione comunale di Termoli non può più tergiversare e deve assumersi le proprie responsabilità rispetto alle inadempienze contrattuali dell’azienda”, scrivono dalle segreterie regionali
TERMOLI. La situazione dei lavoratori delle aziende di trasporto pubblico continua a peggiorare. Oltre al ritardo nel pagamento degli stipendi, si registrano mancati versamenti al fondo pensione Priamo e al fondo sanitario Tpl Salute, con arretrati che superano i quattro anni. A denunciarlo sono le segreterie regionali di Faisa-Cisal, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ugl Autoferro, che parlano di diritti calpestati e di un’assenza totale di risposte da parte delle istituzioni.
Il problema del mancato pagamento degli stipendi non è una novità: “Sin dalla sua nascita, l’azienda ha dimostrato una cronica incapacità di garantire regolari retribuzioni, causando gravi difficoltà economiche a centinaia di famiglie”, denunciano i sindacati. La situazione però, spiegano le sigle sindacali, si è aggravata negli ultimi tre mesi, con ritardi sempre più frequenti nelle retribuzioni.
I sindacati puntano il dito contro l’amministrazione comunale di Termoli, che in campagna elettorale aveva promesso un cambiamento nel settore dei trasporti ma che, nei fatti, avrebbe peggiorato le condizioni dei lavoratori. “L’Amministrazione comunale non può più tergiversare e deve assumersi le proprie responsabilità rispetto alle inadempienze contrattuali dell’azienda previste dal project financing, tra cui il rinnovo della flotta degli autobus”, si legge nel comunicato.
Oltre agli stipendi mancati, i lavoratori attendono da quasi tre anni l’accordo aziendale di secondo livello, che prevederebbe circa 6.000 euro annui per ogni dipendente, come stabilito nell’offerta economica della società vincitrice dell’appalto. “Soldi che, nell’attesa, restano nelle tasche dell’azienda”, accusano i rappresentanti sindacali, sottolineando che il Comune avrebbe dovuto imporre la stipula del contratto, pena la riduzione del corrispettivo dovuto alla società.
I sindacati parlano di una situazione ormai “insostenibile”, con “l’ignavia del Comune di Termoli e della Regione Molise” che starebbe contribuendo al deterioramento del settore. “I protagonisti di questa situazione sono sempre gli stessi, mentre i lavoratori continuano a subire le conseguenze di scelte scellerate”, si legge ancora nel comunicato. “Di fronte a una politica che si dimostra complice di questo disastro, l’unica speranza per i dipendenti del settore sembra essere la magistratura… e intanto, tutto tace”, concludono amaramente i sindacati.