Il campano è stato fermato lungo la Statale dalla Guardia di Finanza di Isernia


ISERNIA. In barba ai divieti del giudice e senza patente perché revocata, si è messo in viaggio verso Roccaraso. Il campano non aveva fatto i conti con la Guardia di Finanza di Isernia, che lo ha arrestato lungo la Statale a Colli a Volturno.

L’uomo è accusato violazione agli obblighi inerenti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno prevista dall’articolo 75 del Codice Antimafia (D. Lgs. n. 159/2011), a cui era sottoposto, e per infrazione all’articolo 495 del Codice Penale, avendo fornito a un pubblico ufficiale false attestazioni sulla propria identità.

Tutto è cominciato con un normale controllo su strada. L’uomo è stato fermato alla guida di una una piccola utilitaria. Ha detto ai militari di provenire dalla provincia di Napoli e di essere diretto a Roccaraso. Quando gli è stato chiesto di esibire la propria patente di guida, ha dichiarato di averla dimenticata a casa e ha fornito delle generalità che si sono poi rivelate essere false.

Infatti, gli immediati accertamenti svolti tramite le banche dati uniti all’intuito investigativo dei finanzieri, insospettiti dall’atteggiamento particolarmente nervoso del conducente, hanno permesso di appurare la falsità di quanto riferito. Non solo. Hanno scoperto che l’uomo aveva violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Torre Annunziata, della durata di due anni, precedentemente disposta dal Tribunale di Napoli. Nel corso del controllo è stato, inoltre, accertato non era in possesso della patente di guida, in quanto revocata.

Pertanto, sentito il magistrato di turno presso la Procura di Isernia, il campano è stato arrestato e accompagnato presso la Casa Circondariale di Ponte San Leonardo.

“Il procedimento – ricorda la Finanza – si trova nella fase delle indagini preliminari e l’indagato potrà far valere le proprie ragioni difensive innanzi all’Autorità Giudiziaria ai sensi delle vigenti normative del Codice di Procedura Penale”.