Nei suoi confronti è scattato il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico. Da mesi perseguitava la vittima con minacce, aggressioni e molestie via social


BOJANO. Si era invaghito della sua vicina di casa. Ma, di fronte al rifiuto di lei ha cominciato a perseguitarla, facendola precipitare in un incubo fatto di paura e violenza. Per questo i carabinieri del Comando Compagnia di Bojano hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da questa frequentati nei confronti di uno straniero residente in un centro della provincia di Campobasso.

L’uomo dovrà mantenere una distanza non inferiore ai 500 metri dalla donna e per lui è scattata anche l’applicazione del braccialetto elettronico. Il provvedimento del gip del Tribunale di Campobasso a seguito delle indagini dei carabinieri.

È stato accertato che gli atti persecutori, iniziati nel mese di maggio 2024, si sono intensificati di recente con minacce verbali, aggressioni fisiche e molestie tramite canali telematici.

L’indagato, che viveva in un’abitazione situata poco distante da quella della vittima, ha posto in essere una serie di intimidazioni nei confronti della donna, inizialmente con avances sentimentali mai ricambiate e, successivamente, con una condotta sempre più violenta e invadente.

Nel corso delle indagini, è emerso che l’uomo non solo ha più volte vessato la donna, ma ha anche molestato altri residenti della zona, che hanno presentato denuncia. Il giudice ha così disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da essa frequentati. In seguito al rifiuto dell’indagato di consentire l’applicazione del braccialetto elettronico, così come richiesto dalla Procura, gli è stata predisposta la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Campobasso.

“L’attività investigativa svolta – evidenzia il procuratore Nicola D’Angelo – si inserisce nel contesto delle linee di intervento che questa Procura della Repubblica ha promosso al fine di accelerare gli adempimenti di competenza del Pubblico Ministero atti ad acquisire i necessari e obiettivi elementi di prova e, nel contempo, eliminare l’inutile decorso del tempo che può comportare un aggravamento delle conseguenze dannose o pericolose per le vittime.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali l’indagato potrà esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali di rito previsti dal codice”.